Fini dopo le accuse al cognato: “Io co…one, ma non corrotto”

Gianfranco Fini (OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images)
Gianfranco Fini (OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images)

In seguito all’inchiesta in cui risultano indagati Sergio e Giancarlo Tulliani, rispettivamente padre e fratello della compagna dell’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, arrivano le parole di quello che è stato a lungo considerato l’erede di Almirante, il quale ha spiegato al ‘Fatto Quotidiano’: “Sono stato un co…one ma non un corrotto”. Il riferimento è alla famigerata casa di Montecarlo, che aveva scatenato una bufera giudiziaria, portando di fatto alla chiusura della carriera politica di Fini, il quale ora spiega: “Sono notizie delle quali non ero minimamente a conoscenza. Sono davanti a un bivio: o sono stato talmente fesso oppure ho mentito volutamente. In cuor mio so qual è la verità e non pretendo di essere creduto ma per me questo è un dramma familiare”.

“Il tenore di vita che ho avuto è sempre lo stesso, come campavo prima campo adesso”, ha sottolineato Gianfranco Fini, proseguendo: “Giancarlo Tulliani mi disse che l’appartamento non era di proprietà e io dissi che se fosse stata di sua proprietà mi sarei dimesso. Gli ho creduto, sì”. Quella casa venne venduta a un prezzo inferiore a quello reale, ma l’ex presidente della Camera insiste di essere in buona fede: “Se l’avessi saputo non l’avrei venduta! Secondo lei è piacevole a 65 anni ammettere di essere un co…one?”. Fini non vuole però parlare delle vicende private tra lui e la moglie Elisabetta Tulliani: “Sono anche affari nostri. Se è così ne risponderà in tribunale. Io ho stima del procuratore Pignatone”.

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GM