Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali: recensione

miss-peregrine_cmpa_1sht_lr-2L’attesa sta per finire… Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, il nuovo film di Tim Burton, tratto dal best-seller di Ransom Riggs, uscirà domani, 15 dicembre, nelle sale italiane, distribuito da 20th Century Fox.

Tempo fa vi avevamo parlato della trilogia di Ransom Riggs e questo film ripercorre le vicende del primo libro, un gothic fantasy che si configura come un vero e proprio romanzo di formazione corredato da foto vintage e dark. In pratica, quando l’amato nonno lascia a Jake (Asa Butterfield) indizi su un mistero che attraversa mondi e tempi alternativi, il ragazzo si ritroverà in un luogo magico noto come “La casa per ragazzi speciali di Miss Peregrine”. Ma il mistero si infittirà di più, quando conoscerà gli abitanti della casa, le loro doti speciali… e i loro potenti nemici. Alla fine scoprirà che solo la sua peculiarità potrà salvare i suoi nuovi amici.

Nel cast spiccano i nomi di Eva Green, Samuel Jackson e Judy Dench.

La trama è complessa e tortuosa, proprio come nella narrazione di Riggs, perché porta in scena loop temporali e ragazzi dotati di abilità straordinarie, come la pirocinesi, la capacità di volare, l’invisibilità, ecc.

Ma non solo… Miss Peregrine (Eva Green) , infatti, è una Ymbrine, ovvero può trasformarsi in un uccello, ma la sua sopravvivenza è minacciata da mostruose creature ( i Vacui), capitanate da Mr. Barron (Samuel L. Jackson), che si cibano degli occhi degli speciali.

E in un contesto di pura poetica burtoniana, i panorami talvolta lasciano senza fiato o si fanno cupi, quasi a evocare Beetlejuice o Frankenweenie, soprattutto nella scena in stop-motion dove si vedono due raccapriccianti bambole combattere.

I teneri freak, poi sono inquietanti e commoventi al tempo stesso, mentre Eva Green è autoritaria e magnetica.

L’unico neo della pellicola è che tarda a ingranare, ma quando entrano in scena i Vacui i ritmi subiscono una volata non indifferente e la storia diventa una vera e propria fiaba gotica, oscillante tra immaginazione onirica e brividi. Insomma, siamo certi che Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali saprà catturare l’attenzione dei teenagers, perché è visivamente di grande impatto, i personaggi sembrano essere fuoriusciti dagli scatti di Diane Arbus e la loro peculiarità è enigmatica, malinconica e oscura.

E in questo mondo popolato da esseri speciali, prende vita una sensibilità strana, dolente e meravigliosa. Non solo… si animano anche i luna park pieni di scheletri irrequieti (un chiaro omaggio a Ray Harryhausen), e il fantastico diventa stupore misterico e ipnagogico, i paesaggi gotici mostrano temibili cuori pulsanti e il Male scaturisce da intime fragilità umane.

A troneggiare su tutti, comunque, è Eva Green, che come una diva dei film muti, con il suo sguardo languido e ammaliante rimprovera, protegge e trasporta lo spettatore in irreperibili altrove, dove le bizzarre fotografie di Riggs vengono assorbite dal talento visionario di Tim Burton e mantengono intatte le loro proprietà salvifiche: lasciano vibrare la dissolvenza dell’esistenza umana.

 

Silvia Casini

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