
Un’emorragia cerebrale causata da una leucemia si portò via Elisa all’improvviso il 5 ottobre 2015 spegnendo senza preavviso l’interruttore di una vita piena di luce, di gioia e di passioni. Elisa, che giocava a basket, praticava judo e nuoto, ma soprattutto amava i libri e adorava leggere, poco prima di morire aveva espresso un suo ultimo desiderio: che fosse creata a suo nome una biblioteca aperta e gratuita per tutti i bambini e i ragazzi come lei che volessero scoprire il mondo attraverso la lettura. Adesso finalmente, poco più di un anno dopo, il suo sogno si è realizzato. Maria e Giorgio Scala, i genitori di Elisa, spiegano: “L’unica cosa che chiediamo è continuare il lavoro di nostra figlia, quello di cercare libri per la sua biblioteca. Non stiamo raccogliendo soldi, ma solo libri nuovi ed usati di narrativa, per i ragazzi delle medie, in lingua italiana inglese e spagnola, come era desiderio di Elisa. I primi ad aderire all’iniziativa erano stati gli svuotacantine – raccontano i due splendidi genitori – C’erano libri di teologia cristiana, bibbie, vangeli, addirittura le “Memorie di un garibaldino” del 1866. Il messaggio, eppure, era chiaro: donare un libro che poteva far aprire e crescere la mente di un ragazzo. Poi, il miracolo. Iniziarono ad arrivare persone in biblioteca, consegnando libri di narrativa per ragazzi, classici tipo Verne e Salgari, Alcott”. Poi l’iniziativa si è allargata a dismisura, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha donato computer e stampanti, i libri ormai sono migliaia e sono arrivati anche da istituzioni come la presidenza della Repubblica e la SIAE, che nel frattempo ha donato scaffalature a norma, ha proposto di poter aprire con il nome “Biblioteca di Elisa” altre biblioteche simili, nel reparto leucemie dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma e del Mayer di Firenze e nei carceri minorili. Insomma il sogno di Elisa è vivo più che mai. Elisa è viva più che mai. “Questo progetto è il nostro psicologo, da quando ci stiamo dedicando alla biblioteca – spiega Giorgio – io e mia moglie non frequentiamo più medici. Abbiamo rialzato la testa. Da una disgrazia siamo riusciti a creare qualcosa di magnifico. La Biblioteca di Elisa ha una forza irrefrenabile, e spesso nemmeno noi riusciamo a starci dietro”.
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F.B.