
Era stato condannato a 12 anni di carcere per aver abusato sessualmente di due ragazzini, ma la sua pena è durata molto meno del previsto: Gordon Anglesea, ex commissario di Polizia, è morto in ospedale solo sei settimane dopo il suo ingresso in carcere. La detenzione era scattata un mese fa, e aveva segnato l’epilogo di una lunga e tormentata vicenda. Gli abusi di cui il pedofilo era stato accusato risalivano infatti agli anni ’80, quando dirigeva una scuola per “bambini problematici” di Wrexham, nel nord del Galles.
A riferire del decesso è stato il suo avvocato, Jonathan Wall, di Manchester. Ironia della sorte, Anglesea era riuscito a sfuggire alla giustizia per trent’anni, senza farsi mancare una serie di colpi di scena, a partire dalle denunce per diffamazione nei confronti degli organi di stampa che lo avevano tacciato di pedofilia. Solo all’ultimo era arrivata la condanna della Mold Crown Court, che lo aveva riconosciuto colpevole di numerosi abusi compiuti tra il 1982 e il 1987 ai danni di due ragazzini che allora avevano 14 e 15 anni. L’ex commissario aveva approfittato della sua autorità e del suo potere per imporsi sulle sue “prede” e tradire la loro fiducia, come ha spiegato il giudice Geraint Walters, “venendo meno al suo dovere di difendere i più vulnerabili”. Una brutta storia dal finale comunque amaro, perché le sue vittime – per citare ancora le parole del magistrato – “devono ancora fare i conti con ferite profonde, che hanno irrimediabilmente cambiato la loro vita”.



EDS