Oggi arriva nelle sale italiane Rogue One: A Star Wars story, il primo film di una nuova serie cinematografica ambientata nell’amato universo di Star Wars e interpretato da inediti personaggi.
La pellicola narra la storia di un gruppo di eroi che in un periodo di conflitto intraprende una missione per sottrarre i piani della Morte Nera. Ma attenzione: Darth Vader non è il fulcro della narrazione.
I protagonisti qui sono ben altri e sono incarnati da attori di grosso calibro: l’impulsiva e sprezzante Jyn Erso (Felicity Jones), il robot K-2SO, Cassian (Diego Luna), Chirrut Îmwe, il cieco campione di arti marziali (Donnie Yen), Baze Malbus (Jiang Wen), Saw Gerrera (il premio Oscar® Forest Whitaker), Galen Erso (Mads Mikkelsen), Bodhi Rook, il disertore dell’Impero (Riz Ahmed).
Per giunta, al fianco degli interpreti principali, sono inoltre state disegnate e realizzate trenta creature in grado di muoversi e di interagire perfettamente con loro. Il regista Gareth Edwards voleva che apparissero naturali e realistiche all’interno delle ambientazioni e proprio per questo motivo sul set hanno avuto lo stesso trattamento degli attori: prima delle riprese, i make-up artist aggiungevano polvere, sporcizia e sudore su di loro come se fossero dei normali membri del cast.
Da un punto di vista narrativo, il film, scritto da Chris Weitz e Tony Gilroy, nasce da un’idea del supervisore agli effetti speciali John Knoll e costituisce il primo spin-off della serie Star Wars Anthology, una collezione cinematografica a sé stante ambientata nell’universo di Guerre stellari.
Di fatto, il lungometraggio, prodotto dalla Lucasfilm e distribuito dalla Walt Disney Studios Motion Pictures, si colloca poco prima degli eventi di Una nuova speranza, e per quanto concerne la colonna sonora è firmata dal compositore premio Oscar® Michael Giacchino (Star Trek: Beyond, Zootropolis) e include anche la musica originale dei film di Star Wars di John Williams.
Inoltre, da un punto di vista registico, Rogue One affonda le radici nella mitologia di Star Wars proponendo tuttavia una nuova narrazione e una nuova estetica. Infatti, gli scontri laser, le battaglie ardenti, i pericoli audaci, le scenografie vivide e i brevi camei di Leia Organa, di C-3PO e di R2-D2, rendono la visione godibile soprattutto per i fan di Guerre stellari, ma alcune sequenze belliche sono ripetitive e roboanti e finiscono per sfiancare gli spettatori. La durata della pellicola (2 ore e 13 minuti), poi, non aiuta affatto.
In poche parole, in Rogue One: A Star Wars story troverete potenza visiva a iosa e noia pure.
Silvia Casini
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