Corruzione, tegola per il sindaco Virginia Raggi

Virginia Raggi (MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

I carabinieri del Ros hanno arrestato con l’accusa di corruzione Raffaele Marra, strettissimo collaboratore del sindaco di Roma, Virginia Raggi. L’accusa è di aver intascato una tangente quando lavorava all’Enasarco, anche se non sono ancora del tutto definite le accuse; lui e la moglie, in base a quanto emerso da un’inchiesta del settimanale ‘L’Espresso’, riuscivano a comprare a prezzi stracciati e sconti record case da privati e da enti come, appunto, la Fondazione Enasarco.

La nomina di Raffaele Marra da parte della Raggi fece molto discutere: secondo il consigliere regionale del Lazio Davide Barillari, “è conosciuto da Raggi e Frongia ma non è completamente fuori da quel sistema che noi stiamo combattendo”. Si tratta della seconda tegola per la giunta Raggi, dopo il caso delle dimissioni dell’assessore Muraro, peraltro già da settimane nell’occhio del ciclone, mentre ieri era emersa la notizia che nel corso di una perquisizione in Campidoglio sarebbero state acquisite carte relative alla nomina di Salvatore Romeo, capo della segreteria politica della sindaca, di Carla Raineri, ex capo di Gabinetti dimessasi a fine agosto, e dello stesso Raffaele Marra.

La notizia era stata definita una bufala dal Movimento 5 Stelle: “Si é trattato di una semplice acquisizione di atti. Hanno mentito ai cittadini facendo immaginare uno stuolo di forze dell’ordine che si aggira tra i corridoi e le stanze di Palazzo Senatorio, rovesciando scrivanie, aprendo cassetti e seminando il panico tra i dipendenti. Tutto falso. Si è trattato di una semplice acquisizione di documenti che il Campidoglio, come ha chiarito Virginia Raggi, ha messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria dopo formale richiesta. Nulla da nascondere. Basta falsità e bugie, basta ricostruzioni fantasiose”.

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GM