Altro episodio di violenza sessuale che arriva dalla provincia di Treviso. Un uomo di 66 anni residente a Barcon di Vedelago è stato denunciato ed è finito di fronte ai giudici del Tribunale di Treviso per rispondere dei reati di tentata violenza sessuale, ingiurie, minacce, maltrattamenti in famiglia e violazione della legge sulle armi. Pensate che il 66enne ha impugnato una pistola e l’ha puntata contro la moglie dopo il rifiuto di questa all’atto sessuale. “Facciamo sesso o ti uccido”, è stata questa la minaccia dell’uomo che ha fatto poi scattare la denuncia. Questi, difeso dall’avvocato Guido Galletti, è convinto di poter dimostrare la sua innocenza davanti ai giudici, almeno per i capi d’accusa più gravi che in caso di condanna rischiano di farlo finire ancora dietro le sbarre. Era stato arrestato nel maggio 2015 dopo aver aggredito la moglie cubana di vent’anni che aveva spostato un anno prima a L’Avana. E’ stata proprio la giovane cubana a richiedere l’intervento dei carabinieri di Castelfranco Veneto, appena dopo essere riuscita a fuggire dall’abitazione per sottrarsi alle pretese sessuali del marito. La ragazza ha poi raccontato che questo trattamento nei suoi confronti andava avanti da mesi, con continue percosse e minacce per dover fare sesso. Arrivata al limite dei soprusi, avrebbe quindi deciso finalmente di metter fine a quello che lei stessa ha definito un incubo. L’uomo, peraltro, è recidivo visto che nel 1992 era già stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio nei confronti dell’ex moglie che il 66enne aveva aggredito all’esterno del tribunale di Treviso dopo un’udienza per la ridefinizione degli obblighi di mantenimento. La donna, all’epoca 41enne, si era salvata per miracolo. Per quell’episodio era finito in cella ed era stato condannato a una pena di 6 anni e 2 mesi di reclusione, che aveva regolarmente scontato.
M.O.