Nella casa degli orrori: “Così drogavano la figlia di 4 anni”

(Websource / Sun)

Hanno imbottito la figlioletta di sedativi, spacciati per “caramelle”, per poter fare sesso in santa pace. E’ questa la conclusione cui è giunta la Hull Crown Court dopo le indagini di rito sul caso della piccola Poppy Widdison. E le foto inedite che proponiamo ai lettori di Diretta News, scattate all’interno della casa degli orrori, sono la prova concreta della fondatezza delle accuse mosse a sua madre, Michala Pyke, e all’ex compagno di quest’ultima, John Rytting. La bimba, di soli quattro anni, era vista come un “inconveniente” per la loro vita di coppia. In un messaggio inviato al suo partner, poi identificato come uno spacciatore, la donna confessava di somministrare diazepam alla bambina: “Prende uno smartie blu e poi dorme lol xxx”. La polizia ha in seguito trovato oltre 1.000 compresse di farmaci illeciti sparsi in blister nello squallido appartamento a Grimsby, nel Lincolnshire (Inghilterra), come emerso in tribunale.

Come vi abbiamo già raccontato su queste pagine, Poppy Widdison è morta nel giugno del 2013 nell’ospedale pediatrico di Sheffield dopo aver assunto, nei sei mesi antecedenti, svariati medicinali, droghe e sedativi, tra cui eroina, metadone e ketamina. Da alcuni messaggi di testo scambiati dalla madre e dal patrigno sono emersi chiari riferimenti al fatto che entrambi incentivavano la bambina ad ingerire droga e medicinali. “Nei messaggi di testo intercettati nell’ultima settimana di vita di Poppy tra Rytting e Pyke – ha dichiarato il procuratore che si è occupato del caso – si fanno alcuni riferimenti al fatto che alla bambina vengono somministrate delle compresse di diazepam per sedarla. A quanto pare la coppia sembrava solo desiderosa di godersi la propria vita amorosa e la presenza di questa ragazzina veniva vissuta come una sorta di intralcio”. “Dai messaggi – ha aggiunto – è piuttosto evidente come la signora Pyke pensasse che la figlia fosse solo una sorta di ostacolo nella sua relazione con Rytting”. Dagli esami condotti sul corpo di Poppy sarebbero poi emersi anche dei maltrattamenti. Pyke, 37 anni, tossicodipendente da quando ne aveva 25, si era appena trasferita da Rytting, 40, un pusher affetto da schizofrenia paranoide. Le droghe quindi erano alla portata della piccola poiché sparse per tutta casa. Il processo è ancora in corso, ma le prove contro i due imputati sono schiaccianti. La sentenza è attesa entro il prossimo anno.

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