“Pronto, carabinieri. Sua figlia sta male”, la verità era un’altra

Anziana al telefono (foto dal web)

Tra i tanti stratagemmi che le bande di truffatori utilizzano per farsi consegnare denaro dalle anziane vittime questo è forse il più squallido: “Sono un carabiniere, Carlo Della Corte, sua figlia ha avuto un incidente, se non paga, l’arrestiamo”, avverte una telefonata, poi l’uomo riattacca. Il tentativo di truffa si è consumato nel brindisino. L’anziana decide così di telefonare sul cellulare della figlia e si sente rispondere sempre da una voce maschile: “Sono un carabiniere. Sua figlia ha avuto un incidente stradale. Ora è in caserma con i figli. La situazione è problematica perché il veicolo era sprovvisto di assicurazione. Quindi ora o lei paga il verbale o qui li arrestiamo tutti”.

La donna si allarma, perché quell’uomo al telefono sa diverse cose, compreso il nome di battesimo della figlia, ma dall’altra parte è certa che questa ha di recente rinnovato l’assicurazione, così decide di tergiversare e insiste per saperne di più, spiegando di non avere denaro in casa e di non poter raggiungere la caserma. Lo sconosciuto ribatte deciso: “Non si preoccupi, può prendere tutti gli oggetti in oro che ha in casa e consegnarceli, poi ci pensiamo noi a risolvere la questione”. L’anziana sempre più sente puzza di inganno, così chiama il genero, ma la telefonata di prima è come se fosse rimasta aperta, chiede chi ci sia dall’altra parte e le rispondono che si è messa in contatto con la caserma dei carabinieri.

Per rendere più credibile il gioco, i truffatori mettono in funzione una sirena, ma l’anziana non ci casca e capisce che c’è qualcosa che non va nel suo apparecchio telefonico, allora va a casa della vicina. Da qui chiede l’intervento del genero, poi rientra in casa e arriva la nuova telefonata del finto carabiniere, che resosi conto di essere stato scoperto desiste dal suo intento truffaldino. Non si tratta di un caso isolato e pare che una delle anziane, madre di un medico del posto, ci sia anche cascata, consegnando circa 300 euro. In un altro caso, la banda ha messo le mani su 6.300 euro e alcuni oggetti preziosi. Ora i carabinieri della compagnia di San Vito stanno cercando di far luce sugli episodi e sarebbero sulle tracce dei malviventi.

Un episodio simile sempre in Puglia, nel tarantino: tre mesi fa, vennero processati per direttissima Francesco Bamundo, di 46 anni, e Gennaro Vollero, di 26, rintracciati e fermati per truffa aggravata. I due avevano tentato di truffare una coppia di anziani spacciandosi per carabinieri e facendo credere che la figlia della coppia si trovava presso la Caserma di Taranto poiché aveva causato un incidente stradale, a seguito del quale un’anziana 87enne versava in gravi condizioni. In un altro caso, una donna di origine croata truffava le sue vittime sostenendo di essere ridotta al lastrico e non avere nemmeno i soldi per i funerali del figlio. Gli episodi e i mezzi di volta in volta usati sono però davvero tanti.

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GM