Cassazione: stalking per chi obbliga i figli a sottoporsi alle visite

(Archivio/Websouce)

Si configurerebbe reato di stalking secondo la Cassazione laddove i genitori obblighino continuamente e reiteratamente i propri figli a subire visite mediche. La sentenza nasce in merito ad un caso specifico che riguarda un padre che, in maniera ossessiva, perseverava nell’imporre continue visite mediche alla propria figlia. Inoltre l’uomo molto spesso contestava in maniera maniacale il ruolo genitoriale della madre della ragazza, causando, secondo i supremi giudici, seri disturbi alla sfera emotivo-affettiva della minorenne e una grave patologia dell’accudimento. Per questo l’uomo è stato condannato per stalking in Appello, e sarà obbligato a rimborsare la ex compagna costituitasi parte civile. A causa del comportamento ossessivo-maniacale infatti, l’uomo sarebbe più e più volte ricorso a minacce e molestie per contestare l’operato della madre della piccola, arrivando a cagionare nella giovane un grave stato di ansia fondato sul timore per l’incolumità dei propri famigliari. L’uomo, dopo la sentenza in Appello, ha presentato ricorso in Cassazione, e la Suprema Corte non ha che potuto confermare la condanna. In quanto era “evidente il carattere persecutorio delle condotte che il ricorrente esercitava nei confronti sia della ex compagna sia della figlia, sottoposta a continue visite mediche che avevano causato una crisi sfociata, poi, in un ricovero”. Inoltre, i medici che si erano occupati della vicenda per conto del Tribunale dei minori avevano definito l’atteggiamento dell’uomo nei confronti della minore “maniacale”, ravvisando la necessità di “esercitare un controllo razionale sul suo istinto di cure”. Le minacce e le molestie reiterate da parte dell’uomo secondo i giudici sarebbero “indice ulteriore della consapevolezza che tali comportamenti avrebbero indotto nella ex compagna un grave e perdurante stato di ansia e paura oltre ad avere gravi ripercussioni negative nei confronti della figlia”.
BC