“Alberto non ha ucciso Chiara? Ci dicano chi è stato allora”

Chiara Poggi

In mattinata è arrivata una clamorosa novità sul caso di Alberto Stasi, condannato in via definitiva dalla Cassazione a 16 anni di reclusione per il delitto di Garlasco, infatti una perizia richiesta dalla difesa avrebbe dimostrato che il dna del materiale biologico trovato sotto le unghie di Chiara non apparterrebbe a Stasi, ma ad un’altra persona che lei conosceva. Lo ha confermato la mamma di Alberto, Elisabetta Ligabò al Corriere della Sera, spiegando: “Non ho fatto che ripeterlo e finalmente ne ho la conferma. Mai e poi mai Alberto avrebbe potuto uccidere Chiara. Si amavano e avevano progetti in comune”.

Parole che non hanno lasciato indifferente l’altra mamma coinvolta in questa annosa vicenda, quella di Chiara Poggi, che attraverso l’avvocato di parte civile Gian Luigi Tizzoni, fa sapere all’Ansa: “C’è una sentenza definitiva e per noi quella vale. Se la difesa di Stasi ha un nome, lo faccia pubblicamente, senza nascondersi dietro un dito”, ha detto Rita Preda, madre della giovane uccisa nove anni fa a Garlasco, poi il legale aggiunge: “Adesso li sfido a presentare una denuncia formale nei confronti di chi ritengono responsabile. A mio giudizio non è emerso alcun elemento di novità da questi ulteriori accertamenti”.

Secondo Tizzoni, “tutto è già stato affrontato nella perizia del professor De Stefano, che ha ritenuto i risultati dell’esame dei margini delle unghie giuridicamente inutilizzabili, con l’accordo per altro di tutte le parti. Da due analisi di quel materiale sono emersi risultati completamente diversi”. Inoltre, il legale rileva come i periti della famiglia Stasi “hanno raccolto il Dna di una persona di cui sospettano. Bisogna però domandarsi con che cosa l’hanno comparato. Evidentemente con uno solo dei due estratti. Ma per la Cassazione è necessario che ci sia ripetibilità sullo stesso campione”.

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GM