Bambini si riuniscono divertiti, ma l’attrazione è macabra

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La guerra, si sa, stravolge la percezione della normalità della vita. Ciò che quotidianamente potrebbe sembrare fuori da ogni logica, in guerra diventa banale o addirittura divertente. Ne è un esempio lampante quanto accaduto a Mosul, in Iraq, in particolare nel distretto di al-Barid da poco sottratto alle mani dell’ISIS.

Un gruppo di bambini si raccolgono con aria divertita e osservano entusiasti un particolare tipo di attrazione. Si tratta di un soldato dell’ISIS ucciso, seppellito per metà le cui gambe riemergono dal suolo. La macabra immagine è stata scattata nella giornata di ieri, con l’assenso dei militari dell’esercito regolare iracheno pronti in ogni momento ad infierire sui nemici islamici. Questo tipo di ritorsione è avvenuta principalmente a causa delle azioni brutali dei soldati jihadisti prima dell’abbandono della città. I cecchini dell’ISIS hanno infatti puntato a colpire proprio i più giovani tra la popolazione, con lo scopo di trattenere le famiglie in città ed evitare che abbandonassero gli edifici assediati. Negli scorsi giorni, 15 bambini erano stati colpiti a morte mentre provavano a raggiungere le “safe zone” nel territorio degli scontri. Le forze irachene stanno continuando a seguire da vicino lo spostamento dei rifugiati, ma diverse sono le fonti che testimoniano le grandi perdite principalmente nella popolazione civile. Ma perché l’ISIS ha bisogno di trattenere i bambini in città?

Lo scopo principale è quello di utilizzarli come scudi umani. Se le forze armate del califfato non si fanno problemi nel colpire esseri umani di qualsiasi tipo, lo stesso non è per i militari delle forze a loro opposte. Proprio per questo la presenza di donne e bambini negli edifici da ripulire da cima a fondo offre ai miliziani una “copertura” extra per poter lottare spalla a spalla contro il nemico assediante. Tra le mura di Mosul erano intrappolate circa un milione e mezzo di persone, tra cui 500mila bambini. Le condizioni di coloro che riuscivano a scappare per rifugiarsi nei campi di soccorso erano terribili, vista la scarsa accessibilità ad acqua e cibo. La fuga però non sempre riesce e nell’ultimo mese, da quando le truppe irachene hanno assediato la città, sono quasi mille le persone uccise nel tentativo di scappare e lasciare Mosul. Al momento, almeno per quanto riguarda questa città, il peggio sembra passato, ma la guerra continua.