
Alla fine anche la Merkel ha ceduto e anche lei, in vista delle prossime elezioni e con la paura di prendersi una batosta, ha deciso di virare e abbandonare definitivamente la sua politica delle porte aperte ai migranti. Il 15 dicembre è avvenuto il primo rimpatrio forzato di 34 cittadini afghani che si sono visti respingere la richiesta di asilo politico. A convincere la Merkel a fare un passo indietro su un tema che le ha causato una grande perdita di consensi interni è stata soprattutto la clamorosa ascesa del partito nazionalista Alternative für Deutschland (AfD). La Merkel procede dunque coi rimpatri, ma prende anche altre iniziative simile con la proposta di legge per vietare il burqa in Germania e criteri per l’accoglienza molto più restrittivi rispetto al recente passato. Ora il gesto compiuto dalla Germania potrebbe essere imitato anche da altri Paesi. Svezia, Norvegia e Bulgaria per esempio hanno rimpatriato un totale di 162 cittadini afghani negli ultimi giorni. La verità però, ed è piuttosto triste, è che quello della Merkel è soltanto un gesto elettorale nel disperato tentativo di bloccare l’emorragia di voti che il suo partito sta subendo.
F.B.