
Laura Boldrini, che in questi giorni è finita al centro delle polemiche per aver ancora una volta difeso i migranti che secondo lei garantirebbero col loro lavoro le nostre pensioni, pare stia lavorando nell’ombra per presentarsi come candidata premier alle prossime elezioni. L’attuale presidente della Camera potrebbe essere la proposta di chi sta a sinistra del Pd sostenuta addirittura dalla minoranza di quel partito che proprio in queste ore sta discutendo animatamente al suo interno. Le sue ultime uscite sembrano andare tutte in quella direzione. Prima l’attacco al ministro Poletti e a chi, nel governo, ha iniziato a proporre le elezioni anticipate, entro giugno, per posticipare così il referendum sul Jobs Act. Poi la critica alla sinistra odierna con particolare riferimento al sud: “Ha perso il legame con i valori fondativi. Abbiamo dato l’impressione di mollare il Sud al suo destino. Noi dobbiamo assolutamente ripartire da qui: dalle periferie, dal lavoro che manca. E da importanti investimenti pubblici da attuare nel Mezzogiorno. Cosa aspettiamo: che questa parte del paese sprofondi?”. E infine altre parole che sanno di programma politico come quelle sui migranti e sulle periferie: “Ritengo che siano oggi i luoghi più importanti e interessanti. È dovere delle istituzioni esserci costantemente: non solo per ascoltare il disagio, ma anche per trovare risposte con istituzioni locali così come per valorizzare i cittadini più attivi, quelle risorse del sociale che ogni giorno sfidano l’incuria, lo spaccio, l’illegalità. E molti di loro sono venuti poi a Montecitorio: perché voglio che con queste persone si instauri un’alleanza”.
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F.B.