
Si è aperta oggi la decima udienza per il processo per l’omicidio di Trifone Ragone, 29 anni, e della sua compagna Teresa Costanza, 30 anni, avvenuto nel marzo 2015 a Pordenone, che vede imputato Giosué Ruotolo, in carcere perché considerato l’autore del duplice delitto. Oggi è stato il giorno delle amiche della fidanzata di Ruotolo, Maria Rosaria Patrone, ventiquattrenne di Somma Vesuviana iscritta nel registro degli indagati per favoreggiamento. In particolare, Rosa Fragliasso, 25 anni, in passato amica stretta di Rosaria e ora distante da lei, tanto che “oggi mi saluta quando la incrocio per strada, ma io non rispondo”, ha confermato ai pm Vallerin e Campagnaro la frase riferitale dalla fidanzata di Giosué: “Temo di averlo potuto istigare a uccidere Trifone”.
Inoltre, ha spiegato che la Patrone voleva togliersi la vita, tant’è che dopo il suicidio di un giovane napoletano cambió lo status del proprio profilo Whatsapp scrivendo “Cosa succederebbe se io non ci fossi?”. Dopo il duplice omicidio, la fidanzata di Ruotolo era davvero molto provata e aveva molte preoccupazioni: “In quei giorni – ha detto Fragliasso – mi sembrava di vivere in un film” . Il rapporto di amicizia tra lei e Maria Rosaria Patrone si interruppe “per scelta mia” , ha dichiarato la testimone. Infine, la giovane ha raccontato che dall’esterno la coppia sembrava solida, anche se una volta la Rosaria le riferì “che voleva lasciarlo perché lei era cambiata e il loro rapporto non era più lo stesso”.
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GM