
“Io non ho ucciso Chiara e non smetterò mai di ripeterlo”, queste le parole dal carcere di Bollate di Alberto Stasi, condannato in via definitiva dalla Cassazione a 16 anni di reclusione per il delitto di Garlasco. Il giovane si è rivolto alle ‘Iene’, popolare trasmissione televisiva di Italia Uno, spiegando che “il fallimento del sistema, di tutto il sistema, è stato doppio perché non solo Chiara non ha avuto giustizia, ma hanno rovinato anche la mia vita”. Nei giorni scorsi, una perizia richiesta dalla difesa avrebbe dimostrato che il dna del materiale biologico trovato sotto le unghie di Chiara non apparterrebbe a Stasi, ma ad un’altra persona che lei conosceva.
Lo ha confermato la mamma di Alberto, Elisabetta Ligabò al Corriere della Sera, spiegando: “Non ho fatto che ripeterlo e finalmente ne ho la conferma. Mai e poi mai Alberto avrebbe potuto uccidere Chiara. Si amavano e avevano progetti in comune”. Alle sue parole, aveva replicato Rita Preda, madre di Chiara Poggi, che attraverso l’avvocato di parte civile Gian Luigi Tizzoni, fa sapere all’Ansa: “C’è una sentenza definitiva e per noi quella vale. Se la difesa di Stasi ha un nome, lo faccia pubblicamente, senza nascondersi dietro un dito”.
La lettera integrale di Alberto Stasi
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GM