Decisione clamorosa, a scuola tutti lo ammirano

Mario Di Paola (Websource/archivio)

Il precariato affligge i docenti delle scuole italiane e non sempre la destinazione assegnata è agevole. Spesso però insegnare diventa una sorta di vocazione, ed è un po’ quello che è capitato a Mario Di Paola, professore, classe ’77, nativo del trapanese, una laurea in geologia all’università di Palermo e da qualche anno residente a Brescia. Di Paola, vive nel capoluogo lombardo insieme alla moglie Graziella, anche lei insegnante, a Mompiano. Dal dicembre 2012, il professore insegna all’Iis Meneghini di Edolo, con contratti a tempo determinato.

Di Paola ha la cattedra di laboratorio di edilizia ed esercitazioni di topografia, ogni mattina per raggiungere la scuola è costretto ad alzarsi alle 4 e raggiungere Iseo, dove poi prende il treno per Edolo e racconta: “Mi trovo davvero bene mi sento come in famiglia. Quando abbiamo riunioni pomeridiane capita di dovermi fermare lì a dormire. Prendere casa in una zona più vicina? Per ora no, essendo tutti e due precari, non possiamo fare programmi a lungo termine. Quest’anno, però, a scuola ormai avviata, è arrivata la chiamata dall’Itis Tartaglia, a pochi minuti da casa. Poco sarebbe cambiato dal punto di vista economico. Da una parte c’era la soluzione più comoda, forse più ovvia. Dall’altra, però, significava lasciare un ambiente che mi piace, dove mi sento a casa, dove i colleghi, il personale amministrativo, i ragazzi sono eccezionali. Ho fatto parlare il cuore. È soprattutto una questione di continuità. Ormai con i miei studenti ho iniziato un percorso, mi spiace interromperlo in un anno importante per loro visto che devono affrontare gli esami di maturità. Sicuramente oggi portare avanti l’amore per l’insegnamento non è facile, capisco che spesso bisogna mettere da parte gli ideali e preoccuparsi soprattutto delle esigenze quotidiane. Per questa volta, però, ho voluto fare il contrario”. Di Paola ogni giorno fa 100 chilometri per raggiungere la scuola dove lavora.

Antonio Russo