Accuse al generale dell’Arma: nel mirino Renzi padre

Tullio Del Sette e Matteo Renzi (foto dal web)

Il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette è indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto istruttorio nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti Consip che lambisce il cosiddetto ‘Giglio Magico’ e Tiziano Renzi, padre del leader del Pd. Lo rivela ‘Il Fatto Quotidiano’ in edicola, precisando comunque che Renzi senior non è indagato, pur essendo il suo nome presente nelle carte dell’inchiesta. L’accusa nei confronti di Del Sette è quella di aver messo in guardia i vertici della Consip sui rapporti da tenere con alcuni imprenditori.

Tra questi, spunta il nome del top manager napoletano Alfredo Romeo, attualmente indagato per corruzione con il dirigente della Consip Marco Gasparri. Nei giorni scorsi, proprio i militari dell’Arma, appartenenti al Noe, insieme ai finanziari del nucleo di polizia tributaria di Napoli, avevano perquisito gli uffici di Gasparri in Consip. Secondo le accuse, il dirigente della società pubblica avrebbe ricevuto tangenti da Romeo per aiutarlo nella partecipazione a importanti gare d’appalto come quella sul facilita management, Fm4, bandita nel 2014 ma poi aggiudicata a un’altra azienda.

Sarebbe stato Luigi Marroni, ceo della Consip non indagato, a riportare alcuni dettagli scottanti della vicenda dell’appalto FM4. Tra gli imprenditori coinvolti, Carlo Russo, imprenditore di Scandicci e amico di Tiziano Renzi e molto legato ad Alfredo Romeo. In ogni caso, al momento, non vi sono fonti giudiziarie che confermino la notizia dell’iscrizione del generale Tullio Del Sette nel registro degli indagati. Già un mese e mezzo fa, il giornale diretto da Maurizio Belpietro, ‘La Verità’, pubblicò un articolo in cui c’era scritto che il “babbo di Renzi è agitato per un’inchiesta di una Procura del Sud, dovrebbe essere Napoli”. In questa vicenda, però, le singole responsabilità sono ancora tutte da chiarire.

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GM