Caso Vannini, Ciontoli: “Marco era come un figlio”

Marco Vannini (Websource/archivio)

Il caso Vannini continua a far discutere. Oggi in aula, per la prima volta, Antonio Ciontoli, accusato di aver ucciso il fidanzato della figlia Marco Vannini parla per la prima volta e alza un nuovo polverone. L’uomo è l’unico che si è sempre presentato in aula, a differenza degli altri componenti della famiglia. Ciontoli, visibilmente commosso ha dichiarato: “Io all’una e diciotto ho chiamato il maresciallo Izzo dicendogli che era accaduta questa tragedia. Dopodiché io mi sono recato con la mia famiglia, accompagnati dai due carabinieri, in caserma. Le telefonate, cioè le informazioni più importanti sono state tre, che chiaramente ricordo bene. Quella dell’arresto cardiaco. Subito, dopo pochi minuti, che Marco si era ripreso e aveva ripreso a respirare. Subito dopo la telefonata che Marco era deceduto. Questo chiaramente ha portato tutti noi in questa situazione perché per noi Marco era un figlio”. A questo punto in aula è scoppiato un putiferio, con i presenti che hanno cominciato ad inveire contro l’uomo. Insomma una situazione sempre più intricata sulla quale si sta cercando di fare luce.

Antonio Russo