La lettera di Roberta ad Antonio: ecco cosa scriveva – GUARDA

Roberta Ragusa e Antonio Logli (websource)

“Viaggiamo su binari paralleli. Vivi la tua vita fuori di qui, fuori da me”, è questo il contenuto di una lettera inviata al marito Antonio Logli da Roberta Ragusa, scomparsa dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme, la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 e mai più ritrovata. La lettera è stata resa pubblica da ‘Chi l’ha visto?’ a poche ore dalla sentenza che ha visto Logli condannato a vent’anni con rito abbreviato per omicidio e distruzione di cadavere. Per l’uomo, la pubblica accusa chiedeva trent’anni per il presunto assassino, mentre la tesi difensiva insisteva su un presunto allontanamento volontario della vittima e nel corso della sua arringa durata quattro ore l’avvocato di Logli ha spiegato: “Roberta Ragusa è viva ed ha bisogno di aiuto, non è stata uccisa”. Ieri la Procura ha chiesto anche l’arresto di Antonio Logli, per il pericolo di reiterazione del reato, ma l’uomo resta in libertà.

L’iter giudiziario che ha portato alla sentenza di ieri partiva praticamente da zero: la sentenza della Cassazione – che annullava con rinvio il proscioglimento dell’imputato – è stata emessa a metà marzo di quest’anno. Un anno prima, invece, il gup, Giuseppe Laghezza, aveva stabilito il ‘non luogo a procedere’ per insufficienza di prove. Per il giudice, “gli elementi acquisiti agli atti” erano “insufficienti, contraddittori o comunque inidonei a sostenere l’accusa in giudizio e nel contempo non impinguibili mediante l’istruttoria dibattimentale”.

LA LETTERA

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GM