
Sarebbe Andrea Sempio il giovane indagato per la morte di Chiara Poggi, dopo che la procura di Pavia ha riaperto il caso, “convinta” dalla difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva dalla Cassazione a 16 anni di reclusione per il delitto di Garlasco. Sempio frequentava casa Poggi all’epoca dei fatti, essendo amico di Marco ovvero il fratello di Chiara. In base a quanto riporta ‘Il Corriere della Sera’, le tracce del Dna di Andrea Sempio, all’epoca appena maggiorenne, sarebbero state trovate sotto le unghie di Chiara Poggi.
Proprio dalle colonne del quotidiano di Via Solferino, la mamma di Alberto Stasi, Elisabetta Ligabò, aveva spiegato: “Non ho fatto che ripeterlo e finalmente ne ho la conferma. Mai e poi mai Alberto avrebbe potuto uccidere Chiara. Si amavano e avevano progetti in comune”. Parole a cui aveva replicato quella di Chiara Poggi, che attraverso l’avvocato di parte civile Gian Luigi Tizzoni, fa sapere all’Ansa: “C’è una sentenza definitiva e per noi quella vale. Se la difesa di Stasi ha un nome, lo faccia pubblicamente, senza nascondersi dietro un dito”, ha detto Rita Preda, madre della giovane uccisa nove anni fa a Garlasco. Tizzoni ha peraltro ribadito che quel Dna non costituisce una prova scientifica perché non è sufficiente a essere comparato con quello della vittima.
In precedenza, sulla vicenda era intervenuto il procuratore di Pavia, Giorgio Reposo, che aveva invitato alla cautela: “L’unica notizia che posso confermare è che dalla procura generale di Milano è arrivata la busta con i documenti sul caso. Documentazione che adesso dovremo esaminare. Al momento, quindi, non siamo in grado di rispondere se verrà aperta o meno una nuova inchiesta. Solo dopo aver studiato con attenzione i documenti potremo fare una nostra valutazione, che trasmetteremo al gip. E soltanto a quel punto verrà presa la decisione se aprire o meno una nuova indagine. Sino a quel momento ogni ipotesi rischierebbe di risultare infondata”.
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GM