
Sono gli uomini del giorno. Si tratta dei due poliziotti che questa notte a Sesto San Giovanni si sono imbattuti in un sospettato che poi si è rivelato essere Anis Amri, il terrorista che ha compiuto la strage di Berlino. Uno dei due agenti, Christan Movio, è stato ferito dal criminale. L’altro, Luca Scatà, gli ha sparato e lo ha ucciso. I loro nomi sono stati resi pubblici durante la conferenza stampa del ministro dell’Interno Minniti e tutti hanno pensato che fosse la giusta cosa da fare, dare un volto ai due eroi che hanno compiuto un atto importante per l’intera comunità italiana e internazionale. Eppure c’è qualcuno che non ha gradito questa scelta. A far partire la polemica sono state le parole del capo della Polizia, Franco Gabrielli, che in mattinata ha inviato una circolare in cui si chiede di prestare “massima attenzione” perché “non si possono escludere azioni ritorsive” nei confronti dei poliziotti e di tutto il personale delle forze dell’ordine in divisa. Sui social è scattata subito la domanda: “E allora perché avete diffuso i nomi degli agenti che hanno ucciso il terrorista di Berlino?” A cavalcare la polemica è stato poi Luca d’Alessandro, deputato di Ala-Scelta Civica che si è chiesto “se sia stato opportuno fornire pubblicamente le generalità complete dei due poliziotti che hanno messo fine alla fuga di un pericoloso terrorista islamico. E’ infatti paradossale che da una parte si elevi lo stato di allerta in Italia per scongiurare eventuali ritorsioni e dall’altra si rischi di esporre alle medesime ritorsioni i due valorosi agenti di Polizia, e non solo loro”.
F.B.
TUTTE LE NEWS DI OGGI – VIDEO