
Oltre alla povera Fabrizia Di Lorenzo, ci potevano essere altre vittime italiane nella strage dei mercatini di Natale di Berlino. A raccontarlo è proprio Elisabetta Ragno che si trovava in Germania per festeggiare il primo anno di matrimonio con suo marito Giuseppe La Grassa. Lui è rimasto ferito durante l’attentato e presenta un profondo taglio suturato con 25 punti in testa, una frattura allo zigomo e il volto tumefatto. Lei per pochi centimetri e millesimi di secondo è riuscita ad evitare il camion che falciava le persone. Ecco le sue parole: “Siamo vivi per miracolo. Abbiamo sentito il rombo del motore e lo abbiamo visto avvicinarsi a gran velocità. Mio marito è stato colpito dalla parte posteriore del tir, mentre io mi trovavo ancora in una bancarella e stavo pagando due panini. Siamo contenti di essere qui e avere ancora la possibilità di raccontare l’accaduto. Giuseppe si era allontanato mentre io – aggiunge Elisabetta – stavo ancora pagando e per questo mi sono intrattenuta ancora un po’. Una ragazza che si trovava molto vicina a me è stata travolta. Quando il tir ha terminato la sua corsa sulla folla ho subito preso il telefono e ho provato a chiamarlo, ma camminando sono riuscita a trovarlo. Era caduto a terra, ma nonostante ciò mi ha chiesto di aiutarlo ad alzarsi e scappare: temeva che il camion potesse esplodere da un momento all’altro. A prestargli le prime cure, prima del trasferimento in ospedale, un medico tedesco che si trovava lì e al quale siamo molto grati”. Non manca poi anche una nota polemica: “Poco dopo l’accaduto abbiamo contattato la Farnesina chiedendo un aiuto, ma ci è stato risposto che potevano soltanto darci un supporto sulla mediazione linguistica. Per fortuna io parlo bene l’inglese e quindi ho declinato l’invito. Non hanno fatto nulla per noi, anche a fronte della richiesta di un’auto per tornare dall’ospedale all’albergo. In ospedale, in compenso, sono stati molto professionali e gentili. Ci hanno accolto e aiutato, fornendoci tutte le cure del caso e assistenza psicologica. Ora dobbiamo buttarci alle spalle questa vicenda far sì che resti solo un ricordo”.
F.B.