
Molte madri desiderano passare molto del loro tempo parlando dei propri di figli, di quanto belli, bravi e intelligenti siano e di quanto li amino. Ma talvolta le madri desiderano solamente sfogarsi e parlare del fatto che dormono poco, che i propri figli non sono poi così perfetti o di come l’essere diventate mamme abbia rovinato la loro vita sessuale. Beth Searle è una trentacinquenne inglese che in una lettera aperta al Dailymail ha spiegato come mai le continue lamentele dei propri amici la stiano spingendo a cambiare idea sulla volontà di diventare madre.
I figli prima di tutto
“Cari amici, per favore smettetela di sconsigliarmi di avere figli. E’ sabato pomeriggio e siamo tutti riuniti in una delle nostre case per una festa di compleanno. Al momento siamo al terzo bicchiere spumante e la conversazione riguarda inevitabilmente i bambini. Niente di strano in apparenza, a parte il fatto che io non ne ho. “Sono esausta, sia Sofia che Alfie sono rimasti a casa anziché andare all’asilo per tutta settimana”, si lamenta la mia amica Amanda. “Non dirlo a me” – interviene Sarah – “Abbiamo avuto entrambi i bambini a casa tre volte negli ultimi due mesi per colpa della varicella. Non posso credere che chiudano completamente un posto ogni volta che un bambino si ammala!”. “Beh, tutte le nostre case sono in preda alla malattia questa settimana, a quanto pare” – attacca Mandy, girandosi verso di me – “Sei così fortunata Beth, non hai figli e non hai di queste preoccupazioni”. Mi sforzo di sorridere, ma dentro di me sto urlando. E’ un film già visto. Ogni volta che c’è più di una mamma nella stessa stanza, la conversazione prende questa piega. Avere figli è terribile perché sono sempre ammalati, perché ti rubano tempo libero, non ti fanno dormire e neanche far fare sesso. Più tutta una serie di terribili conseguenze che non avevo nemmeno mai preso in considerazione”.
E’ uno stress
“So che tutti abbiamo bisogno di sfogarci a volte, ma tutto questo mi sta veramente facendo passare la voglia di avere figli. Non c’è settimana che passi senza che io non senta parlare di varicella, piagnistei o virus. Un paio di settimane fa ho ricevuto una telefonata dalla mia sorellastra: aveva appena scoperto i pidocchi fra i capelli di mia nipote. Niente di grave, non fosse altro che avevo appena finito di giocare proprio con lei, due ore di un gioco che implicava lo sfregamento delle nostre teste. Prurito tutto il giorno. Sembra poi che io non possa uscire una sera senza dover sentire almeno la storia di una nascita. Dall’amica che ha avuto il figlio nel giro di 20 minuti su una scala a quella che ha dovuto lottare contro i dolori lancinanti per 48 ore senza epidurale, passando per quella i cui tre figli sono usciti tutti al contrario (molto doloroso, a quanto pare). Strappi, lacerazioni, parti a testa in giù, medici e ostetriche maleducati, mariti inutili. Ho sentito di tutto. E non mi interessa sentirlo di nuovo, grazie. Poi c’è la questione sonno. Il mese scorso una mia amica mi ha raccontato che non è riuscita a dormire più di tre ore a notte per più di due anni! Non mi interessa assistere alla crescente competizione tra madri per il titolo di “figlio che mi lascia dormire di meno”. E neanche sapere che non fate sesso da cinque mesi perchéil vostro bambino di 5 anni insiste a voler dormire nel lettone con mamma e papà. E quando non sento parlare di quanto sia inutile come genitore uno dei mariti delle mie amiche, sento parlare di relazioni sull’orlo della fine per colpa di bambini che non smettono di piangere, indisciplinati o che causano stress enorme ai genitori”.
…ma ne vale la pena
“E’ davvero difficile immaginare di mettermi volontariamente in mezzo ad un delirio simile, essendo al momento molto felice con il mio partner. Le lamentele delle mamme si estendono anche in ambito professionale. Sono solita lavorare per molte ore, svolgendo una occupazione che neanche mi piace. Chissà come fanno le mie amiche mamme ad uscire dall’ufficio alle quattro del pomeriggio, prendere i bambini a scuola, cucinare la cena, fare loro il bagnetto o raccontar loro delle storie e preparare pure il pranzo per il giorno dopo. Va oltre le mie possibilità. Sono davvero impressionata. Ma avere dei figli e contemporaneamente avere una carriera è stata una scelta vostra, ricordate? Se davvero è tutto così pessimo come dite, forse non è il momento di prendere in considerazione un cambiamento? Ad essere onesti, io sono molto gelosa delle mie amiche mamma. Ho adorato quel momento in cui, ad un matrimonio, il figlio di tre anni di una mia amica ha insistito all’inverosimile con il dj perché mettesse “Twinkle Twinkle Little Star”, per far vedere che sapeva tutte le parole e tutti i passi di danza. E mi si è sciolto il cuore quando la mia nipotina di cinque anni ha nominato me quando a scuola parlava delle persone che le stanno più a cuore. Mi riesce davvero difficile ascoltare tutti questi discorsi negativi sull’essere genitori, perché mi fa pensare che i miei amici abbiano scordato quanto siano fortunati. Io so che amano veramente le loro famiglie. Quindi magari la prossima volta che siamo tutti insieme possiamo limitare le lamentele e parlare di cose positive? In questo modo ci sarebbe ancora una possibilità che io un giorno decida di entrare nel club delle mamme”.
S.L.