Anno nero per la musica pop. Dopo la scomparsa di David Bowie, di Prince e Leonard Cohen, se ne va un altro personaggio capace di caratterizzare un’epoca. E’ stato quello appena trascorso l’ultimo Natale per George Michael. Una scomparsa che richiama alla mente un suo celebre brano. “Con grande tristezza rendiamo noto che il nostro amato figlio, fratello e amico ci ha lasciati serenamente mentre era nella sua casa“. Queste le parole del suo agente, che ha chiesto ora il rispetto della privacy per il dolore dei famigliari e dei congiunti. E’ stara la Bbc a dare conferma del decesso. La polizia locale ha reso noto che un’ambulanza era stata chiamata nelle prime ore del pomeriggio dalla sua abitazione a Goring, nell’Oxfordshire, ma ha tenuto a precisare che “non ci sono circostanze sospette” riguardo alla sua morte. Al momento restano comunque sconosciute le cause del decesso. Michael, nato a Londra il 25 giugno del 1953, diventò famoso come cantante degli Wham nei primi anni ’80. Successivamente intraprese una fortunata carriera solista. L’ultimo suo disco in studio il quarto della sua carrierea, Patience, pubblicato nel 2004 era ossessionato dal tema della morte. Conteneva la canzone Please Send Me Someone (Anselmo’s Song) è dedicata ad Anselmo Feleppa, e suo ex amante morto di emorragia cerebrale causata da AIDS nel 1993, My Mother Had A Brother parlava della morte dello zio avvenuta il giorno della sua nascita. In John And Elvis Are Dead ricordava i suoi idoli di gioventù, John Lennon ed Elvis Presley. Nel novembre 2011 fu costretto ad annullare un concerto e viene ricoverato a Vienna a causa di una grave forma di polmonite. Venne dimesso alla vigilia di Natale. Il cantante dichiarerà che il periodo di ricovero a Vienna fu il “peggiore” di sempre e che i medici austriaci avevano in quell’occasione “salvato la sua vita“. Michael subì una tracheotomia per respirare quando entrò in coma. Questa lunga degenza segnò il cantante: una sua canzone “White Light” , luce bianca, ricorderà in seguito quella che fu per lui un’ esperienza di pre-morte. Nel 2012 fu ancora costretto ad annullare alcune date australiane a causa di affaticamento e stress, strascico della malattia che lo aveva colpito l’anno precedente. Nel maggio del 2014 fu ricoverato diversi giorni a seguito di un collasso per cause rimaste sconosciute . Da allora amici e conoscenti lamentarono il suo completo isolamento.
Armando Del Bello