Christian Movio, il poliziotto ferito ad una spalla dai colpi di pistola esplosi dal terrorista Anis Amri, torna a parlare della vicenda che l’ha visto protagonista insieme al collega Luca Scatà, colui che ha poi materialmente ucciso l’attentatore di Berlino. Intervistato dal Corriere della Sera Movio ci ha tenuto a precisare di non sentirsi un eroe, “ho fatto solo il mio lavoro” ha spiegato il poliziotto. Ora si trova in Friuli non solo per riprendersi dall’operazione chirurgica, ma anche per stare lontano il pèiù possibile dal clamore mediatico che si è creato intorno a lui e al suo collega: “Siamo una famiglia normale, ci teniamo alla riservatezza. Non siamo abituati a tutta questa risonanza”, spiega Movio che poi racconta di stare meglio e di riuscire anche a muoversi. Durante questi giorni di festa il cellulare non ha smesso di suonare. Molti gli fanno i complimenti e si congratulano con lui che sembra quasi stupito di tanta attenzione. Loro hanno fermato un individuo sospetto come tante volte era capitato prima. Non potevano certo immaginare di chi si trattasse, né tanto meno che gli avrebbe sparato contro. Hanno fatto il loro dovere come continua a spiegare Christian, ma in un Paese in cui in molti non fanno il proprio dovere ecco forse che questo fatto diventa una notizia incredibile. Due poliziotti, due ragazzi come tanti altri, diventano eroi anche se poi a ben vedere ogni giorno in cui escono per strada e rischiano la vita sono già eroi.
F.B.
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