
Chi non ha pagato l’Imu e la Tasi entro la scadenza del 16 dicembre può mettersi in regola, grazie alle nuove norme sul “ravvedimento operoso”, evitando multe salate. Se viene pagata in questi giorni, la sanzione su Imu e Tasi è dello 0,1%, mentre dal 30 dicembre al 31 gennaio la sanzione fissa sale all’1,5% (ravvedimento breve). Il ravvedimento medio, per chi ritarda tra 30 e 90 giorni, prevede una sanzione dell’1,67%. Dal novantesimo giorno in poi, infine, si paga il 3,75%. Inoltre, chi salda in ritardo deve pagare gli interessi legali, che ora sono fissati allo 0,2% e vanno rapportati al periodo di ritardo nel pagamento.
“Ravvedersi” è semplice: nella compilazione del modello F24 per il versamento il codice tributo da indicare è lo stesso della normale scadenza ma occorre barrare la casella che indica il ravvedimento. Secondo quanto emerge dal Rapporto su Imu e Tasi 2016 elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil, sono oltre 25 milioni le abitazioni soggette a Imu e Tasi diverse da quella principale. Il costo medio dell’Imu/Tasi sulla “seconda casa”, secondo il sindacato, è di 1.070 euro, ma supera i duemila euro nelle grandi città.
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GM