
Arrivate in Italia con il sogno di affrancarsi da miseria e schiavitù, le ragazze ghanesi, nigeriane, ivoriane e maghrebine che finiscono per prostituirsi poi in Via Santa Caterina a Formello, che è diventato il nuovo quartiere a luci rosse di Napoli. La strada, che si trova in pieno centro storico, è stata sottratta ai residenti e trasformata in un vero e proprio bordello a cielo aperto. Il giro di prostituzione è protetto e le giovani donne adescano i clienti che passano a piedi, invitandoli a entrare in angusti scantinati. La zona si trova vicino a via Oronzio Costa, dove venne ucciso l’aspirante boss Emanuele Sibillo, a luglio dello scorso anno. Qui sono all’ordine del giorno aggressioni, rapine, risse e violenze.
I residenti denunciano ora al quotidiano ‘Il Mattino’ che la situazione è insostenibile, in particolare una giovane donna spiega: “Non ce la facciamo più a vivere così. Con il tramonto siamo costretti a rintanarci in casa, e di giorno dobbiamo subire prepotenze, abusi e offese. Basta rimanere in strada per essere avvicinate da uomini che scambiano anche noi per prostitute. Siamo andati anche al commissariato a chiedere più controlli e protezione, ci hanno risposto che loro non possono farci niente, che se anche quelle là si mettessero in mutandine fuori ai bassi la legge non può impedirglielo”. Le fa eco un uomo di mezza età: “Nel palazzo dove abita mia suocera da un anno sono arrivate marocchine e nigeriane, hanno preso in fitto l’intero stabile e da allora è un inferno. Mia suocera non esce più nemmeno sul pianerottolo di casa. Io stesso sono dovuto venire alle mani con due africani che una sera bussarono a casa, scambiandola per l’appartamento in cui si prostituiscono le extracomunitarie”. I clienti, spiegano i residenti, sono sia uomini di colore che molti italiani. Peraltro, nel centro storico non tutti possono permettersi l’affitto che arriva a 500 euro al mese per appartamenti di pochi metri quadrati.
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GM