
Una ragazzina di 13 anni è stata costretta a sposare il suo fratellastro adulto dopo che questi l’aveva messa incinta in seguito ad una violenza sessuale. Il fatto è avvenuto in Tunisia, dove la ragazza, il cui nome non è stato diffuso, è stata considerata adatta al matrimonio pur non avendo ancora raggiunto la soglia minima per l’età del consenso, che è di 15 anni. Lo stupratore è invece un 20enne. Incredibilmente, nonostante il sesso con un bambino possa essere punibile fino a sei anni di carcere, una scappatoia legale ha permesso al violentatore di evitare la prigione se sposerà la sua vittima. Ed un tribunale locale ha stabilito proprio che alla coppia sarebbe stato concesso il permesso di sposarsi. Chokri Mejri, un portavoce della Corte nella regione di Kef, ha dichiarato: “Abbiamo parlato con la ragazza e dopo aver verificato tutti i dettagli, abbiamo preso in considerazione la sua idoneità per il matrimonio”.
Oltre al danno la beffa
La decisione è arrivata nonostante i genitori della piccola combattono per fermare il matrimonio. Successivamente è stata annullata una festa per celebrare l’evento, grazie all’intervento di alcune agenzie di protezione dell’infanzia, che hanno fatto pressioni per cancellare l’evento. Una figura importante che lavora presso una di esse afferma: “Quando si tratta di una bambina di 13 anni, non si può parlare di rapporti sessuali consensuali. E’ stupro. La decisione del tribunale non ha preso in considerazione la volontà di questa ragazzina, la quale sposerà il suo violentatore”. Diverse persone sono scese in strada per protestare contro la decisione. Alcuni hanno sventolato dei cartelli con la scritta: “Come ho incontrato tua madre? L’ho violentata quando aveva 13 anni!”.
La promessa
Il caso ha anche attirato l’attenzione del primo ministro del paese, il premier Youssef Chahed, il quale ha promesso un cambiamento nella legge per contrastare la violenza contro le donne. Ed in diretta ad un programma radiofonico, Chahed ha promesso che il 2017 diventerà per la Tunisia “L’anno del Bambino”. Il leader politico ha infine aggiunto: “Il nostro Paese non può più fare riferimento a leggi che sono antiquate e non riflettono lo spirito dei diritti e delle libertà”.
S.L.