
Un’automobilista ubriaco di 22 anni, Liam Ellis, che si è schiantato e ha ucciso la madre dei suoi figli, dopo un inseguimento con la polizia ad alta velocità, è stato imprigionato per oltre sei anni. L’uomo ha bevuto birra con la sua partner Sophie Case e un amico, Christopher Hawthorn, prima che gli agenti di polizia lo individuassero mentre faceva un testacoda tirando un freno a meno. Insospettiti dal fatto che la Rover sulla quale erano a bordo i tre fosse rubata, i poliziotti hanno iniziato un inseguimento a oltre 80 miglia orari, in un tratto di strada dove il limite è 30. Il giovane ha perso il controllo su una curva a destra, è montato su un ciglio erboso e si è fracassato contro un furgone parcheggiato.
L’episodio è avvenuto a Bartley Green, Birmingham: immediati sono giunti i soccorsi, che hanno potuto solo costantare il decesso di Sophie Case, mamma dei due figli di Liam Ellis. Il giovane, sotto choc, ha spiegato ai poliziotti di aver ucciso la madre dei suoi bambini e quindi sottoposto ad etilometro è risultato con un tasso superiore al consentito di una volta e mezza. Ha quindi ammesso tutte le sue responsabilità, sia per la morte della partner che per lesioni gravi, spiegando di essersi messo alla guida sconvolto e sotto l’effetto di alcol.
La Birmingham Crown Court ha condannato Liam Ellis a sei anni e otto mesi di carcere, oltre che a cinque di interdizione dalla guida. Il giudice ha accusato il 22enne: “Tu sei responsabile di aver fatto perdere a una ventenne mamma di tre figli l’opportunità di vedere i suoi piccoli crescere”. L’avvocato del giovane ha sottolineato invece che l’imputato non era in una famiglia “tradizionale” con la vittima, ma erano “amici intimi”, sostenendo che il suo assistito non era preoccupato per se stesso ma solo per Sophie Case, quindi ha concluso: “Questo giovane ha preso alcune decisioni negative nella vita, ma non è una persona cattiva”. Intanto, una commissione sta valutando anche il comportamento degli agenti nell’inseguimento all’auto del giovane.