E se E.T. piuttosto che chiamare casa stesse cercando di contattare il pianeta Terra? Negli ultimi tempi, le onde captate sono state sei, un numero troppo elevato – secondo alcuni scienziati – perché possa essere imputato soltanto a fenomeni naturali. Uno dei presunti messaggi alieni è stato captato dall’Arecibo Observatory, e aveva una frequenza di 1.4 GHz, mentre gli altri 5 sono stati recepiti dal Green Bank Telescope, con una frequenza di 2 GHz, “per un totale di 17 esplosioni provenienti da questa fonte”, dice il rapporto pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal.
Le distorsioni non possono essere state causate da esplosioni o collisioni di corpi celesti, che producono solamente un grande rumore ed è per questa ragione che gli scienziati stanno cercando di capire a cosa sia dovuto questo particolare fenomeno. La scoperta ha spinto verso la speculazione selvaggia da parte dei “cultori” della materia, secondo i quali gli alieni potrebbero stare cercando di entrare in contatto con noi. Ovviamente, ancora una volta la scienza cerca di dare una spiegazione razionale a quanto avvenuto: nel 2015, il fisico John Learned – in collaborazione con l’Università delle Hawaii a Manoa – e Michael Hippke, con l’Istituto per l’analisi dei dati, hanno pubblicato un documento di ricerca sostenendo che quelle onde avevano una possibilità su duemila di essere una coincidenza.
Per loro tali segnali sono provenienti da un satellite spia artificiale o una stella super-densa. Il “solito” Stephen Hawking, qualche tempo fa, ha spiegato che secondo lui dovremmo abbandonare il progetto di comunicare con gli alieni, in quanto non siamo sicuri che questi siano pacifici, ed essendo presumibilmente una civiltà più avanzata della nostra, potrebbero anche colonizzarci.
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GM