“L’omosessualità non è normale”. Parola di chirurgo -VIDEO

(repertorio, Brent Stirton/Getty Images)

“L’omosessualità non è una condizione normale”. E’ bastato che pronunciasse questa frase per scatenare, come facilmente prevedibile, un polverone. Silvana De Mari, noto chirurgo, endoscopista e psicoterapeuta, è intervenuta alla trasmissione La Zanzara su Radio 24 per affrontare un tema decisamente “scomodo”: i rischi e pericoli del sesso anale. “Sono 40 anni che curo le persone omosessuali, e le amo – ha dichiarato l’esperta – . Moltissimo”. Poi però è andata avanti con un ragionamento che non poteva che fare “rumore”. “In realtà l’omosessualità non esiste – ha detto – . La sessualità è il modo della biologia per creare le generazioni successive attraverso l’incontro tra gameti femminili e maschili. A Madre Natura non interessa nulla del piacere personale, a Madre Natura interessano solo i piccoli, le generazioni successive. Dove non c’è incontro di gameti non c’è sessualità. Se io mi masturbo è autoerotismo non sesso. Dunque queste persone, i gay, sono asessuate e omoerotiche. La sessualità è solo tra maschi e femmine, mettere il pene in una donna è sesso”.

“La condizione dell’omosessualità – ha continuato De Mari – è una condizione drammatica per la condizione anorettale, dell’ano. L’ano fa parte del tubo digerente. L’apparato riproduttore è altra cosa. La vagina è stata creata per essere penetrata, per questo ha una mucosa incredibile. Avete presente Aragorn del Signore degli Anelli? Una roba di questo tipo, ci sono tanti strati, ghiandole che producono molto lubrificante, c’è una sottomucosa, una miriade di vasi linfatici che la proteggono da batteri, virus, micosi e tante schifezze. La cavità anale è stata creata perché passino le feci, dall’interno all’esterno. E basta. Non è prevista la penetrazione del pene, Madre natura non lo ha previsto. Il buco non è stato creato per quella cosa lì, si ammala. Conosco tanti gay che hanno danni inenarrabili, fanno disastri. Anche tra eterosessuali”.

Rischi e pericoli del sesso anale

L’esperta ha poi illustrato nel dettaglio i “rischi” legati alla pratica del sesso anale. “Nell’ano la mucosa è sottilissima – ha affermato – . Si può lacerare facilmente. Sotto ci sono i vasi emorroidali molto fragili, se poi li sottopone a traumi aumentano le emorroidi e non solo. Ecco i danni: fistole, ascesso perianale, ragadi, incontinenza anale. Tutte le patologie vengono moltiplicate”. Quindi l’esortazione: “In nome di Dio, mettetevi quel maledetto preservativo. Come medico ho il dovere di avvertire le persone perché tutte le volte che il pene entra nell’ano si provocano lacerazioni gravi. Tant’è che esiste l’espressione quando si minaccia qualcuno: ti faccio un c…così. Non è un caso. E’ un gesto di violenza, di sottomissione. E’ un gesto che viene sempre fatto nelle iniziazioni sataniche. Non sono quattro sfessati, ma è presente nei piani alti. Nelle pratiche di iniziazione del satanismo esiste il sesso anale, ne ha fatto uno anche Angelina Jolie. E aggiungo: nell’ano non c’è nemmeno l’organo dell’orgasmo”.

“Una cosa come l’unione gay che porta all’incontinenza anale, all’ascesso anale può essere considerata una cosa positiva?”, si è domandata De Mari, osservando che “le lesbiche hanno meno danni e mi inquietano meno. Anche se ci sono casi di aumento del cancro alla faringe”. Mentre “il tasso di suicidio tra i gay è superiore rispetto agli altri”. A parere della dottoressa “la castità è una roba straordinaria. Se un uomo ama un altro uomo dovrebbe trasformare questo amore in castità. Ma io sono legalmente sposata e non sono casta”. “La cosa importante – ha concluso – è ‘The gay bowel syndrome’ cioè l’insieme delle patologie anali che arrivano a causa della penetrazione. Nessuno ne parla. C’è una censura incredibile”. Ed è bufera.

EDS