
Continuano le operazioni di ricerca nei pressi delle macerie dell’Hotel Rigopiano.Tra il tardo pomeriggio di ieri e la nottata sono stati recuperati quattro corpi. Sale a 23 il numero delle vittime. Tra le vittime recuperate l’amministratore del Gran Sasso Resort Roberto Del Rosso. Un’altra delle ultime vittime identificate è Linda Salzetta, sorella del manutentore dell’albergo che si salvò perché era fuori dall’edificio al momento della tragedia. Oltre a Linda Salzetta, sono stati identificati Alessandro Giancaterino (del quale ieri pomeriggio si sono celebrati i funerali), Gabriele D’Angelo, Sebastiano Di Carlo, Nadia Acconciamessa, Barbara Nobilio.
Identificati nelle ultime ore anche i corpi di Paola Tomassini, Stefano Feniello, Marco Vanarielli e Pietro Di Pietro. In particolare, il giovane originario del salernitano è stato riconosciuto grazie a un tatuaggio. Mentre suo padre si trovava in obitorio a effettuare il riconoscimento, la fidanzata del giovane, Francesca Bronzi, salvatasi nella tragedia, era in collegamento con lo studio a ‘Porta a porta’. La ragazza parlava in quel momento della speranza che non si era mai spenta di poter trovare l’amore della sua vita ancora vivo sotto le macerie, quando in diretta televisiva le è stata data la drammatica notizia.
Queste le parole di Francesca Bronzi prima che le venisse comunicata la drammatica notizia: “Io ed il mio fidanzato Stefano eravamo tranquilli uno di fronte all’altro dinanzi al camino quando un forte boato ed un urto violentissimo mi ha fatto sobbalzare per alcuni metri in avanti. Da quel momento in poi ci siamo persi di vista ma riuscivo con l’uso della torcia del cellulare a vedere solo un suo braccio. Poi è iniziato un incubo”. Poi ancora: “Sono stata sempre rannicchiata, con le ginocchia al petto e percepivamo costantemente dei rumori in superfice. Quante volte abbiamo gridato aiuto. Fino a quando i Vigili del Fuoco ci hanno trovato e non ci hanno più lasciato”.
Nei giorni scorsi, Alessio Feniello, padre di Stefano Feniello, aveva usato toni durissimi rispetto a quanto accaduto: “Quelli che sono morti sono stati uccisi, quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti tutti vicino al caminetto come carne da macello”, sono state le parole dell’uomo, che se l’è presa “con le autorità” dopo quanto accaduto a suo figlio.
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GM