
I medici legali hanno sessanta giorni di tempo per consegnare le autopsie, ma a quanto trapela da ambienti giudiziari pare che siano quasi tutte morte sul colpo le 29 persone decedute nella tragedia dell’hotel Rigopiano. Traumi, asfissia, schiacciamento, sono queste le cause che in pochi istanti hanno dapprima tramortito facendo perdere conoscenza e poi ucciso le vittime. Molti dei corpi estratti erano stati totalmente schiacciati dalle macerie e dal peso della valanga. Nella cucina c’erano le due cuoche morte sul colpo mentre erano ancora intente nella preparazione dei cibi. Anche l’addetto alla Reception stava svolgendo il proprio lavoro quando è stato travolto da macerie e neve. Il giovane, che probabilmente si occupava anche del bar è stato trovato dai soccorritori con ancora in mano il braccio della macchina del caffè.
Tutti gli ospiti erano invece radunati nella hall. Alcuni di loro erano seduti accanto al camino per trovare un po’ di conforto nel calore del fuoco e forse a causa dell’urto della massa nevosa sono finiti proprio a ridosso delle braci. Molti avevano tra le mani lo smartphone e probabilmente stavano aspettando con ansia il segnale che andava a singhiozzo. Erano tutti terrorizzati dal sisma e cercavano di inviare qualche messaggio tramite WhatsApp, al fine di rassicurare familiari e amici. Tutti volevano fuggire via da quell’hotel dopo le violente scosse, ma quella strada bloccata li ha obbligati a rimanere lì, seppelliti sotto metri di neve e cumuli di macerie.
Quasi tutte le vittime, indossavano abbigliamento sportivo da montagna. Tra i tanti effetti personali recuperati in quell’inferno c’era una bambola, un accendino, fogli, brandelli di borse, materassi, scarpe, valige. E poi giochi, tanti giochi, quelli che si trovavano nella sala di intrattenimento per i più piccoli.
F.B.
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