Dj Fabo è morto. L’ha fatto ieri in Svizzera. ”Vorrei che questa notte non finisse mai…”. Aveva scritto così Valeria, la sua fidanzata, su Facebook la notte scorsa. Era l’ultima accanto al suo Fabiano. Prima di attivare l’ultima procedura per morire Fabo ha rivolto un’ultima raccomandazione ai tre amici che lo hanno accompagnato, mai perdendo quel suo spirito combattivo e battagliero: “Non prendetemi per scemo, devo chiedervi un favore, mettete sempre le cinture”. E’ stato lo stesso ragazzo a mordere ”un pulsante per attivare l’immissione del farmaco letale: era molto in ansia perché temeva, non vedendo il pulsante essendo cieco, di non riuscirci. Poi però ha anche scherzato”, secondo quanto raccontato da Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni, che ha accompagnato Fabo in questo suo ultimo viaggio. ”Era sereno – continua Cappato -, ma all’inizio delle procedure, sempre convinto di voler andare avanti, era in ansia perché temeva di non riuscire a mordere il pulsante che avrebbe attivato l’immissione del farmaco letale. Era preoccupato perché la sua cecità non gli permetteva di vedere dove fosse collocato il pulsante esattamente”. Come detto prima non ha perso il suo senso dell’umorismo. “E se non riesco a schiacciare il bottone? Vorrà dire – ha detto Dj Fabo, come racconta Cappato – che tornerò a casa portando un po’ di yogurt, visto che qui in Svizzera è molto più buono”.
Tante le reazioni dal mondo politico. “I nostri iscritti hanno votato sulla legge per l’eutanasia e sono d’accordo ma non e’ questo il problema perche’ questo Parlamento non esiste, galleggia…”, ha commentato un polemico Luigi Di Maio. ”Questa mattina e’ morto in Svizzera DJ Fabo. Ha voluto andarsene perche’ le sue condizioni di vita non erano piu’ tollerabili. E’ una scelta che va rispettata. Dispiace che per essere libero abbia dovuto andarsene lontano. Lontano anche dai suoi affetti nel momento piu’ difficile. E dobbiamo riflettere su questo. La politica ha il compito di guardare in faccia i problemi delle persone – ha scritto su Facebook, Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera -, la legge sul testamento biologico va in questa direzione. Perche’ si potra’ scegliere, attraverso delle disposizioni anticipate, come vivere la propria vita fino all’ultimo. Una buona base di partenza sulla strada di una maggiore liberta’ e rispetto della dignita’ umana”. Va controcorrente, come al solito, Maurizio Gasparri (FI): “Ci sono tragedie che non dovrebbero diventare un palco di partito. Notiamo invece con amarezza che ancora una volta si fa propaganda sulla legge per il fine-vita. Ritengo personalmente che la discussione parlamentare su questo delicatissimo tema debba proseguire, ma che non debba mai in alcun modo portare a forme di suicidio di Stato”.
M.O.
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