“Volevo che mio figlio morisse, se ci ripenso mi vergogno” – PHOTOGALLERY

Claire Farrington e il piccolo Theo (foto dal web)

Claire Farrington, 40 anni, è una neomamma che desiderava la morte del figlio quando ha scoperto che aveva la sindrome di Down, ma ora spiega: “Mi vergogno A dirlo”. La donna era così scioccata quando i medici le hanno detto che il suo bambino, Theo, aveva quella condizione genetica, che ha dato un pugno contro la parete. “Avrei potuto scartato Theo, senza arrivare a conoscerlo, e sarebbe stato un errore”, dice ora la mamma, che spiega come lei e il suo partner Andrew Papadimitriou, 27, non cambierebbero il loro bambino per niente al mondo. Andrew e Claire si sono incontrati ad una festa nel 2014 e, dopo un anno insieme, nel mese di luglio 2015, lei è rimasta incinta.

Dalla prima ecografia, alla ventesima settimana, hanno scoperto che sarebbe nato un bambino, poi alla 29esima settimana, al Whittington Hospital di Archway, a nord di Londra la scoperta che il nascituro aveva la sindrome di Down. Le viene detto che il piccolo è a rischio, “perché era privo di ossigeno e aveva smesso di crescere. Ero scioccata” – racconta Claire Farrington – “Volevo solo prendere la mia pancia e scappare. Mi sembrava incredibile. Ero improvvisamente molto spaventata e mi sono sentita derubata di tutto quello che stavo per avere”. La donna è disperata: “Ho telefonato a Andrew singhiozzando, ero inconsolabile. Andrew è stato molto tranquillo e ha cercato di essere rassicurante”.

I medici spiegano poi alla coppia che un parto prematuro avrebbe dato al piccolo maggiori possibilità di sopravvivere, ma che in ogni caso avrebbero fatto in modo di ritardarlo quanto più possibile. Claire Farrington era “terrorizzato per tutto, speravo solo che per il bambino andasse tutto bene”. Il 18 gennaio dello scorso anno ha quindi partorito Theo, nato prematuro e portato immediatamente nell’unità di terapia intensiva neonatale. La donna ha scoperto poi che le anomalie della placenta avevano limitato lo sviluppo del suo bambino. Racconta ancora la mamma: “Non potevo credere quanto fosse piccolo, come un telefono cellulare con le braccia e le gambe. Volevo solo trattenerlo con me, come ogni altra mamma, volevo cullare il mio bambino appena nato”.

La scoperta della sindrome di Down

Passano così giorni, quindi settimane di attesa, nella speranza che il bambino migliori e ogni volta che le è possibile Claire Farrington lo va a vedere nel reparto dove è ricoverato. Ma a tre settimane di vita, Andrew e Claire hanno avuto la notizia che avrebbe cambiato la loro vita: il loro bambino prematuro aveva la sindrome di Down. “Ero completamente terrorizzata”, ha ammesso la donna, spiegando che a quel punto sperava che il figlio non sopravvivesse e aggiungendo: “Ho preso a pugni il muro. Ero così arrabbiata nel pensare che questo stesse accadendo a noi”. Finalmente, dopo quattro mesi estenuanti in ospedale, il piccolo Theo è stato dimesso il 7 aprile 2016.

Ma i genitori ancora non riescono a rassegnarsi a quanto sta accadendo e solo successivamente la mamma – dopo aver trovato un blog gestito da altre donne con figli affetti dalla sindrome di Down – è riuscita a raccontare la sua esperienza. Nasce così “Mum on a Different Path”, creato proprio da Claire Farrington. “Theo può avere la sindrome di Down, ma lui è un adorabile bambino felice”, ammette ora la donna, che spiega di essere anche disposta ad avere altri figli ora. E racconta: “Io guardo indietro alla donna che ero in ospedale e mi sento abbastanza dispiaciuta per lei. Voglio dire a tutte le mamme che potrebbero avere un percorso simile a me che non c’è luce alla fine del tunnel. E’ sempre difficile. Sto ancora venendo a patti con le nostre vite che sono cambiate, ma non cambierei Theo per nulla al mondo ora. La sua vita non vale meno di quella di un bambino normale, lui è perfetto”.

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GM