Scandalo nel mondo del calcio giovanile: arrestati due allenatori

(Pixabay)

Sconcerto nel mondo del calcio giovanile per un’inchiesta della Polizia Postale di Torino, che ha portato all’arresto di un allenatore 20enne, ora ai domiciliari. Con lui è finito in manette un allenatore 50enne che sfruttava il collega più giovane per collezionare materiale pedopornografico, mentre è stato disposto l’obbligo di firma nei confronti di un professionista 49enne, arbitro di calcio per passione, che invece tentava approcci sessuali con i minori. Dunque, l’accusa per i tre è a vario titolo di pedopornografia minorile e violenza sessuale.

L’inchiesta, durata quasi un anno, nasce dal racconto di un sedicenne con la passione del pallone. Il suo allenatore, un ventenne torinese, lo aveva invitato a dormire a casa sua dopo la preparazione atletica in vista di una partita importante, ma nella notte aveva provato a infilarsi sotto le coperte. L’adolescente si era così confidato con la madre e i genitori avevano denunciato l’episodio. L’indagine si era poi stratificata ed era emerso che l’allenatore più giovane adescava le sue vittime sui social network, conquistando la loro fiducia, quindi si faceva inviare le loro foto con la promessa di un ruolo da titolare in squadra o di altri favori personali.

Gli scatti pedopornografici andavano poi ad “arricchire” l’archivio personale dell’allenatore 50enne, mentre l’arbitro preferiva appunto contatti più diretti con le vittime, con la scusa di massaggi tonificanti. Gli episodi contestati sono stati confermati da una quindicina di giovanissimi atleti. Due episodi simili sono stati denunciati nel 2014: a settembre, un uomo, allenatore di una squadra di calcio giovanile, venne arrestato dalla questura di Roma per pedofilia. Appena un mese e mezzo dopo, per molestie contro due suoi atleti venne arrestato un uomo nel milanese.

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GM