
Una donna è stata accusata di aver pagato alcuni contrabbandieri per portare una giovane messicana negli Stati Uniti allo scopo di utilizzarla come madre surrogata. Quest’ultima è stata poi tenuta prigioniera per due anni nel tentativo di farla rimanere incinta del complice della sua carceriera, della quale era il partner. Esthela Clark, 47 anni, ha ammesso di aver circuito una 26enne promettendole di pagarla con tremila dollari se quest’ultima avesse accettato di portare in grembo un bambino. L’avrebbe inoltre rassicurata sul fatto che l’intero processo sarebbe stato supervisionato dai medici. Poi una volta concluso il tutto la ragazza avrebbe potuto fare ritorno dalla sua famiglia. La Clark sottoponeva fino a quattro volte al giorno la malcapitata a tentativi di farla rimanere incinta del suo fidanzato, Rolando Castellanas. Ma una volta essersi resa conto che il processo non funzionava, Esthela con estrema spietatezza aveva infine costretto la povera ragazza a fare sesso non protetto con degli sconosciuti, costringendola anche a mangiare esclusivamente fagioli in lattina in quanto l’aguzzina la riteneva troppo grassa per restare gravida.
Senza pietà
E non mancavano abusi di varia natura, come il costringere la poveretta a denudarsi in quanto accusata di stare rubando o sottoponendo la stessa a feroci percosse con una sbarra metallica, o anche costringerla a lavare l’auto in pieno inverno senza niente addosso. Ed anche se la giovane aveva ottenuto il permesso per lavorare, la Clark alla fine le tratteneva tutti i suoi guadagni oltre a minacciare di fare del male alla sua famiglia in Messico se avesse tentato di fuggire. A salvare la ragazza è stato un membro della locale comunità religiosa, il quale ha intuito che la ragazza potesse essere sottoposta a dei maltrattamenti. Da qui è stata coinvolta la polizia e si è scoperto tutto. Esthela Clark, anche lei originaria del Messico e per la precisione di Guadalajara, si è dichiarata colpevole e ha raggiunto un accordo con le autorità in tribunale lunedì scorsa. Rischia 20 anni di carcere o l’espulsione dagli Stati Uniti qualora dovesse essere dimostrato che è entrata a suo tempo illegalmente nel Paese. Intanto i documenti redatti sul caso hanno accertato che quando la 26enne giunse in Florida a dicembre 2012, era stata presto condotta in un appartamento di Jacksonville, dove avvenne l’incontro con Esthela, il suo fidanzato Rolando ed anche col figlio della donna, che vivevano lì insieme. La messicana era costretta a dormire sul pavimento della sala da pranzo, e sin dal primo momento è stata tenuta segregata in casa. E’ poi emerso un altro aspetto inquietante sul carattere della Clark: lei stessa aveva affermato di saper leggere i tarocchi e tramite questa sua capacità sarebbe stata al corrente di qualsiasi tentativo di ribellarsi da parte della sua vittima. L’incubo è finito nel 2015, quando la spietata donna è stata arrestata e da allora è rimasta in custodia in carcere.
S.L.
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