
Proseguono le indagini per l’omicidio di Emanuele Morganti, massacrato di botte ad Alatri dopo una lite in un locale, intanto su Facebook Gianmarco Ceccani, l’unico giovane intervenuto a difesa del ragazzo ucciso, ha scritto nelle scorse ore: “Non riesco a darmi una ragione… Non può essere vero… È inaccettabile tanta infamia, sto soffrendo troppo,ho il cuore a pezzi… Sono nato per soffrire… Cosa devo passare ancora? Perché deve essere così crudele la vita?”. Il suo post ha ricevuto centinaia di like e commenti.
“Voglio solo dirti che sei un vero eroe! Tutti vorrebbero un amico come te! Sei un ragazzo molto speciale ed io lo so ! Spero venga fatta giustizia, in un paese dove la legge non esiste”, scrive una ragazza, mentre qualcuno parola di Gianmarco Ceccani come di un esempio di “amicizia e coraggio”, “unico eroe tra una massa di indegni”, che caratterizzano questa vicenda. C’è chi scrive: “Sono una mamma e come tale ti dico che sei l’amico che vorrei per i miei figli… Non ti dare colpe perché non ne hai anzi sei l’unico che ha avuto il coraggio di intervenire… La vostra era vera amicizia e l’hai dimostrato”.
In queste ore, viene aperto uno squarcio nel muro di omertà e qualcuno parla del carattere rissoso di Mario Castagnacci, che insieme al fratellastro Paolo Palmisani, è stato nel frattempo posto in regime di isolamento nel carcere romano di Regina Coeli. Peraltro, il cuoco di Alatri era stato fermato a Roma giovedì 23 marzo per possesso di droga, ma poi rilasciato proprio la mattina dell’omicidio. Il gip, pur convalidando l’arresto per Castagnacci e altri tre complici, aveva infatti riconosciuto la tesi difensiva del “consumo di gruppo”. Da quel che si apprende, nel corso della perquisizione, erano state trovate 300 dosi di cocaina, 150 di crack e 600 di hashish. Peraltro in queste ore, si segue la pista dell’atto commesso sotto l’effetto di droghe.

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GM