Perù, migliaia di donne sterilizzate senza il loro consenso

sterilizzate senza il loro consenso

Andavano dal dottore per un controllo di routine e si ritrovavano in ospedale, operate d’urgenza con una scusa qualsiasi, e venivano sterilizzate senza il loro consenso. Dopo un parto cesareo di emergenza, Victoria Vigo ha scoperto di essere stata resa sterile, nonostante non abbia mai dato il consenso. L’inchiesta pubblicata da BBC mette i brividi e ci fa chiedere se ci troviamo veramente nel XXI secolo. E’ stato infatti portato alla luce che il Perù ha adottato la politica di sterilizzare donne senza il loro consenso, almeno dal 1990 al 2000. Come molte altre donne sottoposte al medesimo trattamento, Victoria Vigo sta chiedendo giustizia. “Volevo avere più figli, ma questa scelta è stata strappata via da me, senza chiedermi niente – quella era una mia decisione, non la loro”, racconta la vittima. Nel 1996, Victoria era incinta di 32 settimane e, nonostante si sentisse molto bene, andò dal ginecologo per una visita di controllo. Poco dopo si trovava in ospedale, operata d’emergenza con un parto cesareo. Il bambino è nato con problemi respiratori, a causa dei suoi polmoni non ancora totalmente sviluppati, ed è morto poche ore dopo. “I dottori cercavano di consolarmi e uno dei due mi ha detto che ero ancora molto giovane e avrei potuto avere altri figli. Ma poi ho sentito l’altro dottore che informarlo del fatto che non avrei più potuto concepire perché ero stata sterilizzata”, racconta Vigo. Non solo la donna non ha mai dato il consenso per la procedura, il dottore ha omesso di scriverlo nella sua cartella clinica e non l’hanno mai informata direttamente. “Mi sono sentita completamente violata. Non capivo cosa lo avesse spinto a farmi una brutalità del genere”, ha detto Vigo. “Mi ha sterilizzato e ha poi nascosto le prove. Avrei potuto provare ad avere altri figli per anni senza sapere di essere sterile”.

La battaglia legale di Victoria Vigo

Vigo è solo una delle circa 300000 persone stimate che sono state sterilizzate contro il loro volere. Tra il 1996 e il 2000, l’allora Presidente Alberto Fujimori ha iniziato un programma chiamato “Contraccezione Chirurgica Volontaria”, parte di una politica contro la povertà. Nel 1997 Vigo ha iniziato la sua battaglia legale contro le autorità. “Non era solo per i miei diritti, ho capito presto che questo era parte di una politica nazionale e che c’erano moltissime altre donne coinvolte”, dichiara Vigo. Dopo anni di tribunali e avvocati, Vigo nel 2003 ha vinto il suo caso ed è stata risarcita per danni. E’ l’unica persona in Perù ad aver ricevuto qualsiasi forma di compenso a in seguito alla costrizione alla sterilità. Il target per questa politica erano infatti donne molto povere, non educate e che, parlando solo Quechua, firmavano fogli scritti in spagnolo di cui non capivano nulla.

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Victoria Vigo, una delle 300000 donne peruviane sterilizzate senza il loro consenso (websource)

Lavinia C.

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