
Paolo Palmisani, uno dei due ragazzi fermati per l’omicidio di Emanuele Morganti, massacrato di botte ad Alatri dopo una lite in un locale, postava su Instagram foto che lo ritraevano con la pistola in pugno, contornate da citazioni dalla serie tv ‘Gomorra’. La denuncia arriva in queste ora dalla pagina Facebook “Città di Alatri”, che sui social network continua la sua battaglia per fare piena luce sulla vicenda. In particolare, Paolo Palmisani posta i versi del brano di Nto e Lucariello che chiude le puntate del telefilm: “Nuje vulimme na speranz’ ‘e campa’ senza chesta ansia/quand tornano ra’ scol quand stann abbasci ‘o bar/’e mettn mman ‘e pistole e a droga e tutt’ ll’ati storie/atterran”e camion ch’e scorie e ce purtamm pur ‘e sciur”.
Drammatiche anche le testimonianze che in queste ore sta raccogliendo la pagina Facebook: “Dietro la panchina era parcheggiata la Fiat Punto grigio scuro che so in uso a Paolo Palmisani, In quel frangente ho visto Paolo venire di corsa verso la sua auto. Proveniva dalla fontana che è al centro della piazza. A fianco a lui c’era la sua ragazza Michela. Ho visto Paolo che allontanava da sé la ragazza che non voleva fargli aprire lo sportello della macchina. Paolo gridava che doveva prendere la pistola e la ragazza cercava di fermarlo”. Poi ancora: “Paolo era sicuramente fuori di testa, forse aveva bevuto o forse aveva assunto stupefacenti. Devo dire che quando siamo stati insieme assumeva cocaina… Io ho osservato l’intera scena…”.
La testimonianza prosegue: “Lui ha aperto la portiera posteriore lato guida, quella che dava verso la panchina dove io ero seduta, essendo l’auto parcheggiata con il muso verso le scale di Porta San Benedetto. Ho visto che prendeva qualcosa dall’auto e poi ho visto in mano a lui un tubo metallico, mi è sembrato che fosse lo strumento che si usa per sbullonare le ruote, anche perchè lo avevo già visto in altre occasioni prendere quell’aggeggio mentre litigava con qualcuno. Con quello strumento in mano l’ho visto tornare verso la parte alta della piazza…”. Intanto una donna che vuole restare nell’anonimato denuncia: “Mio figlio alle medie era stato più volte oggetto di atti di bullismo da parte di Paolo Palmisani. Lo stesso Paolo è stato sospeso più volte, da adolescente era già spietato e sadico. I due fermati sono uomini violenti con numerosi precedenti penali, attaccabrighe e assuntori quotidiani di cocaina”.
Il fratellastro arrestato e scarcerato
In queste ore, inoltre, emerge il carattere rissoso di Mario Castagnacci, che insieme al fratellastro Paolo Palmisani, è stato nel frattempo posto in regime di isolamento nel carcere romano di Regina Coeli. Peraltro, il cuoco di Alatri era stato fermato a Roma giovedì 23 marzo per possesso di droga, ma poi rilasciato proprio la mattina dell’omicidio. Il gip, pur convalidando l’arresto per Castagnacci e altri tre complici, aveva infatti riconosciuto la tesi difensiva del “consumo di gruppo”. Da quel che si apprende, nel corso della perquisizione, erano state trovate 300 dosi di cocaina, 150 di crack e 600 di hashish. Peraltro in queste ore, si segue la pista dell’atto commesso sotto l’effetto di droghe.
Gli scatti su Instagram
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GM