
Sembra assurdo, ma a sostenere l’innocenza di Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati per la strage di Erba, non ci sono solo i due diretti interessati. Infatti, incredibile dictu, a sostenere che gli autori della strage non siano stati loro c’è anche Azouz Marzouk, che nella strage ha perso la compagna e il figlio. L’uomo si dice convinto che una coppia di vicini di casa non avrebbe mai potuto compiere un atto simile per dei semplici dissidi condominiali e sostiene che debba essere stato qualcun altro con altri moventi.
Intanto i difensori di Rosa e Olindo puntano decisi sulla revisione del processo convinti che si debbano aprire nuove indagini. Secondo i legali ci sarebbero elementi mai esaminati nell’inchiesta che potrebbero far scagionare i loro assistiti condannati all’ergastolo per il massacro di undici anni fa che costò la vita a quattro persone. In particolare questi elementi da riconsiderare sarebbero delle tracce biologiche presenti sulla felpa del piccolo Youssef, un capello castano chiaro lungo dieci centimetri fra la manica destra e il cappuccio, un capello nero di un centimetro e mezzo sulla parte anteriore, due capelli sulla parte posteriore, le unghie delle vittime e le porzioni dei polpastrelli del bambino, una macchia di sangue sul terrazzino di Raffaella e mozziconi di sigaretta. Tutti dettagli che secondo i legali scagionerebbero i due condannati per la strage.
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F.B.