Uccisa dall’amante perchè incinta, il racconto della madre

(Websource/thesun.co.uk)

Una madre statunitense, distrutta dal dolore, ha parlato per la prima volta del momento in cui ha scoperto che sua figlia 19enne era stata strangolata e gettata da un’altezza di circa 40 metri dal suo amante segreto. Lore Heavillin ha spiegato che sua figlia Erin Corwin aveva una relazione con il suo vicino Christopher Lee, 27 anni, prima della sua scomparsa, avvenuta nel giugno 2014. Per due lunghissimi mesi, la famiglia di Erin – compreso suo marito, il Marine Jon, 24 anni – hanno aspettato notizie. Poi, il 16 agosto 2014, la scoperta del corpo senza vita in una miniera nei pressi del Joshua Tree National Park, in California. Una notizia che distrusse la madre Lore: “Non riuscivo a capire come la mia dolce bambina avesse potuto fare una fine del genere”. Lo stato avanzato della decomposizione non ha permesso di confermarlo con un’autopsia, ma le autorità ritengono che al momento della sua morte Erin fosse incinta. Un movente più che evidente secondo Lore: “Fatico ancora ad accettare il fatto che Erin avesse un amante. Ma onestamente credo che Christopher l’avesse manipolata a tal punto da riuscire ad approfittarsi di lei e da impedirle di sfuggire dalle sue grinfie. Non saprò mai perchè ha deciso che lei dovesse morire, ma non avrà il mio rancore. Ha già preso avuto troppo da me: la mia mente, il mio cuore, la mia anima. Tutto il mondo sa della morte di Erin, ma voglio che si ricordino anche della sua vita”.

Una famiglia felice

Lore, 61 anni, e suo marito Bill, 62, avevano adottato Erin quando aveva tre anni e mezzo e l’avevano cresciuta come una figlia vera e propria. La donna ha spiegato di come la figlia fosse di carattere schivo e riservato, fatta eccezione dei momenti in cui si trovava in mezzo agli animali. Erin amava i cavalli e aveva incontrato il suo futuro marito Jon proprio nella stalla in cui teneva il suo amato cavallo, RyeLeigh, nella casa di famiglia in Tennessee. Il primo incontro tra i due risale a quando la giovane aveva appena 10 anni, il primo appuntamento a quando ne aveva 16: “Jon aveva sempre desiderato entrare nei Marines dopo la scuola, per questo gran parte della loro relazione era vissuta a distanza” – spiega Lore – “Ma Erin non si era mai lamentata di questa cosa”. Ogni volta che tornava a casa, Jon veniva a cena e stava un po’ con noi, era diventato parte della famiglia”. Nel luglio 2012 la proposta di matrimonio di Jon e, volendo sposarsi prima della sua partenza per il Giappone, le nozze furono celebrate quattro mesi più tardi a Las Vegas. Poi, nel settembre 2013, Erin raggiunse Jon in California, dove era stato assegnato ad una base militare. Conoscendo la timidezza di Erin, Lore era molto preoccupata circa la sua capacità di farsi nuovi amici, ma fu entusiasta di apprendere che i due avevano legato con dei vicini di casa, compresi Lee e sua moglie Nichole: “Ci sentivamo spesso e mi raccontava delle chiacchierate e delle serate passate insieme ai vicini cucinando o guardando la tv. Ero molto felice per lei, sembrava che si stesse rifacendo una vita”. Ma l’idillio s’interruppe nel giugno 2014, quando Jon chiamò Lore per segnalare la scomparsa di Erin al Joshua Tree National Park.

La scomparsa e le indagini

Lore ha raccontato di non essersi preoccupata inizialmente: “All’inizio non sono andata nel panico, ho pensato che si fosse semplicemente persa. Sarei dovuta andare a trovarli un paio di giorni più tardi, ma anticipai il volo poichè, se davvero si era persa, avrebbe avuto bisogno di sua madre una volta ritrovata”. Ma prima di partire, con un’altra telefonata Jon le disse che Erin aveva una tresca con il vicino Lee, ma non le spiegò come l’aveva scoperto. Poi le autorità ritrovarono l’auto di Erin abbandonata, una notizia che iniziò a farla pensare al peggio: “La polizia continuava a chiederci se Erin avesse potuto avere qualche motivo per decidere di andarsene senza preavviso, ma non l’avrebbe mai fatto. Inoltre aveva la dispensa piena di cibo che avremmo dovuto cucinare insieme durante la mia visita, un chiaro segnale della sua voglia di restare e di vedermi”. Dopo due mesi di ricerche le indagini sembravano giunte ad un punto morto ma nell’agosto 2014 la polizia rinvenne un corpo in una miniera abbandonata e riuscì ad appurare che si trattasse di Erin grazie servendosi dell’impronta dentale. Sapendo della relazione tra lei e Lee le forze dell’ordine arrestarono l’uomo, che tuttavia negò con forza le accuse. Lo scorso novembre la clamorosa svolta, con l’ammissione a sorpresa dell’omicidio nel corso del processo a suo carico, spiegando dettagliatamente il modo in cui l’ha strangolata utilizzando una garrota artigianale. A rendere ancora più triste la vicenda ci sono gli sms inviati da Erin ad un’amica il giorno della scomparsa: la ragazza si incontrò con Lee convinta che questi volesse chiederle di lasciare i rispettivi consorti e di sposarsi. Al termine del processo, Lee è stato condannato all’ergastolo senza condizionale, ma ha chiesto di ricorrere in appello subito dopo. Per lui ci sono ben poche speranze di cambiare la sentenza, ma Lore oltre alla giustizia vorrebbe da lui la totale verità: “Se potessi parlargli, gli chiederei di essere uomo e di dire la verità, di dirmi perchè lo ha fatto. Credo l’abbia fatto perchè aveva paura di essere lasciato dalla moglie o del congedo con disonore dall’esercito nel caso in cui la cosa fosse divenuta di dominio pubblico”.

S.L.