Blue Whale: altri tre casi a Milano, la procura indaga

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Non è ancora chiara l’influenza che il Blue Whale (il gioco del suicidio) ha sui più giovani né come faccia a diffondersi a macchia d’olio e silenziosamente, ma tra un annuncio falso, un messaggio virale e le sempre più ricorrenti notizie di suicidi (tentati o riuscisti) si è sempre più persuasi dall’idea che questa nuova follia collettiva si è diffusa anche in Italia.

L’ultimo caso si sarebbe verificato a Milano in un unico liceo in cui ben tre ragazzi hanno provato a togliersi la vita: l’ultimo si è gettato dal tetto dell’istituto, ma fortunatamente è sopravvissuto. Dopo questo ennesimo segnale di pericolo la procura di Milano vuole vederci chiaro ed ha deciso di indagare più approfonditamente sulla vicenda, sia per comprendere se non si tratti di semplice emulazione, sia per capire se ci siano di mezzo dei maggiorenni sadici che spingono gli adolescenti ad unirsi al macabro gioco.

Anche la procura minorile ha aperto un’inchiesta per scongiurare il pericolo di altri casi, il procuratore Ciro Cascone è convinto che la maggior parte delle segnalazioni siano falsi allarmi, una richiesta d’attenzione, ma tre tentativi di suicidio in un unico istituto fanno pensare che ci si trovi di fronte ad un pericolo reale.

Nel contempo il comandante provinciale dei carabinieri, Canio Giuseppe La Gala, ha rassicurato i genitori preoccupati dal diffondersi del macabro gioco di aver creato una squadra speciale per indagare sulla questione, l’obbiettivo è quello di evitare che il gioco si diffonda senza creare una situazione di panico infondata, pertanto ha concluso il comandante: “Si invitano i genitori a segnalare tempestivamente alle stazioni dei carabinieri o presso un qualsiasi ufficio di polizia situazioni di specifico interesse”.

F.S.