
Al Senato prosegue feroce la battaglia sullo ‘ius soli’, l’acquisizione della cittadinanza italiana come conseguenza del fatto giuridico di essere nati su questo territorio indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. L’approdo al Senato del ddl sullo Ius soli è stato accolto da urla fuori e dentro Palazzo Madama. E’ addirittura partito anche un ‘vaffa’ dal senatore del Carroccio Sergio Volpi in direzione della presidenza, costatogli qualche minuto di espulsione dall’Aula. Successivamente un gruppo di senatori leghisti è balzato sopra i banchi con tanto di cartelli alla mano: “Stop all’invasione”, “Prima gli italiani”, “No Ius soli”. Infine, il capogruppo del Carroccio Marco Centinaio è arrivato anche ad aggrapparsi ai banchi del governo. Insomma, un vero e proprio caos.
Come se non bastasse, Cécile Kyenge, ex ministro dell’Integrazione del governo Letta, ha pensato bene di intervenire, a modo suo, nel dibattito. “Buongiorno Italia! Chi nasce e/o cresce in Italia, è italiano. L’Italia è pronta”, ha scritto su Twitter. Ed è stato proprio l’hashtag #litaliaèpronta a scatenare numerose polemiche. Un commento che ha scatenato le reazioni degli altri utenti, che hanno bersagliato la Kyenge di tweet. Uno, su tutti: “Mi scusi una cosa, ma nel suo paese di origine c’è lo #iussoli ? No mi faccia capire. #coerenza”.
Questo il tweet incriminato:
M.O.