
”Cancellerò tutti gli accordi firmati da Barack Obama con Cuba”. Esordisce così Donald Trump al Manuel Artime Theater di Miami, con un discorso che certamente farà discutere e che è proseguito con una mezza apertura: ”L’ambasciata statunitense nell’Isola, però, resterà aperta per consentire di plasmare nuove relazioni. Sono qui per mantenere la promessa che ho fatto un anno fa”. Ha parlato così Trump, davanti alla comunità cubana-americana che lo scorso anno contribuì al suo successo nelle primarie in Florida. Secondo un sondaggio del Pew Center, il 75% degli americani approva l’apertura di Obama a Cuba, stoppata ora dal magnate americano. ”Ma ora siamo noi di guardia. Il terribile accordo del mio predecessore non ha portato alcun vantaggio al popolo cubano. Ha invece rafforzato il regime”, ha detto il presidente. Quali saranno le conseguenze? I cittadini Usa potranno continuare a visitare Cuba solo in gruppi organizzati; saranno aboliti i viaggi individuali; gli americani sono liberi di andare in qualsiasi Paese del mondo, comprese Corea del Nord o Siria: tranne che a Cuba. Saranno vietati tutti gli accordi o le transazioni con le strutture controllate dal «Grupo de Administraciòn Empresarial», la holding dell’esercito cubano, cui fa capo quasi l’intera economia del Paese. Inoltre, viene confermato l’embargo commerciale, formalizzato il 7 febbraio 1962 da John Kennedy e che Obama sperava di abolire entro il 2016. Trump dovrà anche fare i conti con le pressioni delle grandi compagnie aeree e delle catene alberghiere. Nel 2016, infatti, circa 600 mila turisti statunitensi hanno visitato Cuba. Le società americane hanno incassato circa 6,6 miliardi di dollari, con un indotto di 12.295 posti di lavoro creati negli Usa.
M.O.
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