
La tremenda ondata di caldo che ha investito la Gran Bretagna negli ultimi giorni continua a causare problemi ai cittadini inglesi. L’ultima vittima del violento sole di questo periodo è stata Julie Nisbet, trentaquattrenne maratoneta dilettante che durante una lunga sessione di allenamento ha subito delle impressionanti bruciature di secondo grado alle gambe.
Sabato scorso l’atletica Julie stava affrontando un percorso lungo 111 chilometri che passa accanto l’Hadrian’s Wall (tratto che va da Newcastle a Carlslile) chiamato appunto “The Wall” per via della durezza. Al termine dell’interminabile maratona, la donna ha sentito un forte dolore ai polpacci. Inizialmente aveva creduto che si trattasse di acido lattico, ma quando ha guardato le sue gambe si è accorta che le erano cresciute delle gigantesche bolle.
Estremamente dolorante, Julie ha coperto le bolle con delle bende e si è recata in ospedale per un controllo, nel frattempo, però, erano diventate sempre più grandi. A distanza di una settimana la maratoneta soffre ancora. Intervistata dal Daily Mail, la donna ha spiegato che nessuno dei suoi amici credeva al fatto che una simile reazione fosse stata causata dal sole, poi ha spiegato che anche lei è rimasta stupita visto che prima della gara aveva preso precauzioni e passato sulle gambe una protezione solare.
Il problema, aggiunge, si è verificato a causa della durata della competizione, poiché spiega: “Ho messo la crema solare prima della partenza, ma durante la gara non ho potuto riapplicarla. Sicuramente sudore e acqua hanno avuto la loro parte nella formazione delle bolle nei miei polpacci”. La disavventura di Julie, come quella del giovane giardiniere scozzese bruciatosi nelle spalle e nel collo di cui vi abbiamo parlato in precedenza, pone l’accento sulla necessità di prendere delle precauzioni in giornate di caldo come quelle che saremo costretti ad affrontare durante l’estate.


F.S.