Quegli striscioni contro i migranti affissi da una mamma “disperata”

(Websource / archivio)

“Sì, ho scritto io quello striscione contro i migranti”. Cristina Trabucco, 45enne disoccupata e con due figli a carico, ammette di essere l’autrice dei due “manifesti” affissi da qualche giorno davanti al Comune di Montesilvano, nel Pescarese, in piazza Armando Diaz. E lo fa senza nascondere la rabbia e la frustrazione che l’ha spinta a compiere quel gesto: “Li rivendico – dice – . Sono sotto sfratto, ma per me non c’è un alloggio popolare”. Il suo è il grido di “aiuto” di una mamma sola.

In uno dei due striscioni si legge: “Agli immigrati pagate l’albergo, a me nemmeno un affitto. Questo è razzismo”. L’altro invece recita: “Gli immigrati nelle case, gli italiani nelle tende”. Il riferimento – spiegano i colleghi de Il Pescara – è al centro di accoglienza che il Comune intende realizzare nel quartiere di Santa Filomena, dopo aver già collocato gli extracomunitari in alcuni ex alberghi della città.

Una situazione “pesante”
Con quelle scritte eloquenti la donna voleva sottolineare la disparità di trattamento tra un immigrato bisognoso e un italiano indigente: “Eccomi presente, rivendico il mio striscione – afferma Trabucco – vado avanti a testa alta per una vita dignitosa per i miei figli, come l’hanno avuta finora”. “Ho perso il lavoro dopo 20 anni – spiega – sono una mamma sola, con due figli e un affitto di 570 euro. Finito il sussidio di disoccupazione non sono riuscita più a pagarlo, e la padrona di casa, appena saputo che ero senza lavoro (dopo che le pagavo l’affitto da 12 anni), non ha aspettato nemmeno che finisse il mese di giugno per considerarlo come seconda mensilità non pagata, e mi ha mandato lo sfratto”.

Una situazione “pesante” da sostenere per una donna che dice di sentirsi abbandonata da tutto e da tutti. A partire dal sindaco e dal vice sindaco della sua città, i quali “sostengono che non possono fare nulla perché un alloggio popolare per me non c’è, e anche se finissi sotto una tenda non potrebbero intervenire”. “Ho anche una figlia minore e due cani – aggiunge Trabucco – , tra i quali uno adottato dalla strada e rimasto disabile per via delle bastonate che gli hanno dato”. Un’emergenza nell’emergenza – quella epocale della gestione dei migranti. “Chiedo solo di essere aiutata”, conclude.

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EDS