
Sono passati quasi tre anni da quando il piccolo Loris Stival è stato ucciso dalla madre, Veronica Panarello. Dopo un lungo processo la donna è stata condannata per omicidio volontario a 30 anni lo scorso ottobre. Veronica, però, si è sempre dichiarata innocente ed i suoi legali, prima che i giudici depositassero le motivazioni della sentenza, avevano chiesto che le fossero concessi gli arresti domiciliari. Nel corso delle indagini la donna aveva cercato di addossare la colpa dell’omicidio sul suocero, con il quale sostiene di aver avuto una relazione sessuale.
Lo scorso 3 aprile Veronica, intervistata da ‘Mattino Cinque’, aveva dichiarato di sentirsi frustrata da una condanna ingiusta, ma di essere convinta al tempo stesso che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla e che la sentenza di condanna sarebbe stata revocata. Nel corso di quella intervista aveva anche confessato di sentirsi in colpa per aver tradito il marito con il suocero e che se potesse tornare indietro non lo farebbe più.
In questi giorni, a Catania, è cominciato il processo d’appello e la Panarello è tornata a parlare della condanna sulle pagine di ‘Giallo’ continuando a sostenere la sua innocenza: ” Come potete pensare che sia riuscita a fare tutto da sola? L’assassino è mio suocero, Andrea Stival, il nonno di Loris. Voglio incontrarlo, confrontarmi con lui. Spero che durante il processo di Appello la verità verrà finalmente a galla”.
La Panarello ribadisce che lei non ha ucciso il bambino, ma che ha aiutato il suocero, Andrea Stival, a nascondere il cadavere. Quando le viene chiesto per quale motivo, allora, avesse prima nascosto la verità dicendo che aveva accompagnato Loris a scuola, Veronica risponde: “All’inizio avevo detto di aver lasciato Loris davanti alla scuola quella maledetta mattina in cui scomparve, ma dopo alcuni mesi ho ricordato come fossero andate effettivamente le cose. È accaduto il giorno in cui sono andata a pregare sulla tomba di mio figlio, nell’estate del 2015. In quel momento avrei potuto dire tutto ai giudici, ma non l’ho fatto per paura che Andrea Stival facesse del male anche all’altro mio figlio. Temevo una vendetta da parte sua”.
F.S.