
Francesco Ragone, papà di Trifoneil militare di 28 anni ucciso insieme alla fidanzata Teresa Costanza a Pordenone il 17 marzo 2015 e per il cui omicidio è accusato Giosuè Ruotolo, ha parlato al settimanale Giallo dopo mesi di silenzio assoluto. E le sue parole risultano essere molto importanti anche ai fini giudiziari: “Trifone mi aveva detto che qualcuno minacciava Teresa e che lo avrebbe denunciato appena si fosse trasferito a Milano. Solo dopo la sua morte ho capito che si riferiva a Giosuè. Mio figlio è stato ucciso due giorni prima di partire, evidentemente da chi non voleva che facesse quella denuncia.Al telefono mio figlio mi ha detto: “Ho già parlato con un amico che presta servizio in polizia postale a Milano. Il tempo di arrivare là e faccio la denuncia”. Trifone non ha fatto nomi, e solo in un secondo momento ho capito a chi si riferiva”.
Accuse pesanti e circostanziate che si rivolgono anche ai due coinquilini di Ruotolo. Secondo i genitori delle vittime infatti i due hanno inizialmente tentato di proteggere il loro amico depistando le indagini e rallentando tutto. Solo in un secondo momento hanno capito che era il caso di dire la verità, ma lo hanno fatto con grave ritardo. Secondo la madre di Trifone per questo motivo dovrebbero essere processati anche loro.
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F.B.